giovedì 31 luglio 2014

Filosofia della parmigiana

 Daniela Festa

 «Cucinare è un atto politico. Lo è la parmigiana di mia nonna, fatta solo in agosto, con le melanzane di stagione. Può esserlo evitare di comprare creme fosforescenti spacciate come pappe per bambini». Per donpasta, dj, cuoco e filosofo del cibo – autore di La parmigiana e la rivoluzione. Elogio della frittura e altre pratiche militanti. Stampa Alternativa -, non c’è cena o festa che non abbia un sottofondo di soffritto, bottiglie stappate e gracchiare di puntina sul vinile.
Sarà così anche giovedì 21 febbraio quando SoulFood, Festival su Arte, Cibo e Sostenibilità, prendendo a pretesto l’uscita del nuovo libro di donpasta darà vita dall’aperitivo sino a notte fonda a una festa «oliosa» al Nuovo Cinema Palazzo. Un primo assaggio della nuova edizione del SoulFood Festival in programma a Roma dal 24 al 26 maggio prossimi per ribadire il desiderio di andare ancora impunemente in giro per la città alla ricerca di cose nuove, spazi, realtà associative, resistenze. Ovunque, in mezzo al cemento che avanza, c’è gente che semina. Pratiche di piccola resistenza che assieme diventano protezione, pedagogia, cultura, partendo dal cibo per raccontare storie di possibilità.

Assieme a Donpasta, ospiti della serata Alessandro Mannarino & David Riondino ai fornelli e ai vinili, Andrea Satta alle parole, musica live di Soulfood Orkestar & Stacchi a spillo e djset con Max Troiani. Qui il programma della serata e tutte le informzioni: https://www.facebook.com/events/158449020976088/?fref=ts

Scrive ancora donpasta: «Dal momento in cui si produce, si trasforma, si vende, si compra, si cucina, si mangia, ogni passaggio domanda delle scelte. Rientra nel dominio delle scelte decidere di accompagnare la cena con la musica e non con la cacofonia di una televisione. Per aiutare la comunicazione in famiglia, d’altronde, basterebbe forse spegnerla durante i pasti, o quanto meno, abbassarne il volume. Comprare prodotti freschi e non carni già confezionate con salse improbabili, permetterebbe certamente di evitare acidità di stomaco. Acquistare vini senza solfiti non riduce certo il rischio di mal di testa in caso di sbornia, ma in caso di consumo parsimonioso, sicuramente sì. Prendere la verdura direttamente dal contadino significa pagarne più correttamente il suo lavoro, oltre che una bella passeggiata in luoghi diversi da un reparto congelati assai simile a un obitorio. Domandarsi quale legame ci sia tra il prezzo basso dei cocomeri nei supermercati e la rivolta dei clandestini sottopagati dalla mafia per raccoglierli, aiuterebbe nel parlare di immigrazione. Sarebbe bello ricordarsi che il piatto del povero riportava all’antico principio di solidarietà. Se potete, aggiungete un posto a tavola. Come trovare le parole per spiegare che il risotto alla milanese sarà pure profondamente milanese, ma qualcuno lo zafferano lo dovrà pur aver portato dall’Arabia? Fu amore tra la bella e nobile Desdemona che diede il suo riso al bell’Otello d’Arabia, che lo coloro di giallo.
Non affrettarsi ai fornelli può scongiurare rischi di pasti bruciati. Cucinare con lentezza conserva gli affetti e favorisce la nascita di nuovi amori. Provate a offrire Wurstel e Ketchup al primo appuntamento galante…
Già che ci siete, domandatevi perché non dovrebbe essere così anche per il terzo o il trecentesimo appuntamento col proprio amore. In quest’epoca di disattenzioni sentimentali, è importante ricordare che l’amore, come la buona cucina, si basa interamente sui preliminari.

Infine, a chi dice che viviamo uno scontro di culture, rispondo che il mondo è un incontro di fritture. Per tale ragione sono arrivato alla conclusione che cucinare è un atto politico e che a tavola la forchetta va sempre messa a sinistra».

http://comune-info.net/2013/02/filosofia-della-parmigiana/

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