giovedì 20 marzo 2025

PATRIMONIO DISPONIBILE. OGGI IN ASSEMBLEA IL VOTO. IL GIUDIZIO CRITICO DI SUNIA– SICET- UNIAT APS – UNIONE INQUILINI – FEDER.CASA

 COMUNICATO STAMPA 18 marzo 2025



PATRIMONIO DISPONIBILE. OGGI IN ASSEMBLEA IL VOTO. IL GIUDIZIO CRITICO DI SUNIA– SICET- UNIAT APS – UNIONE INQUILINI – FEDER.CASA


“Oggi in aula è previsto il dibattito e il voto sulla delibera riguardante il patrimonio disponibile residenziale e non residenziale di Roma Capitale.


Già durante le audizioni, come organizzazioni sindacali degli inquilini avevamo espresso un giudizio critico rispetto a una impostazione sostanzialmente orientata verso la valorizzazione economica e non sociale del patrimonio e una caduta pesante verso il libero mercato e con la possibilità di dismettere con le procedure delle aste.


A queste critiche si è risposto con alcuni emendamenti che per esempio eliminano l’ubicazione al centro storico o quella semicentrale come criterio per il libero mercato oppure permettono la regolarizzazione anche ai senza titolo residenti da oltre 5 anni in possesso dei requisiti ERP. Misure queste che parzialmente raccolgono alcune dei rilievi presentati ma che non modificano la sostanza dell’orientamento del provvedimento.


Rimane inaccettabile che Roma Capitale possa usare comunque lo strumento del libero mercato per la locazione degli immobili; che possa procedere alle alienazioni del patrimonio ad uso residenziale; che si riservi di poter addossare agli inquilini condizioni che consideriamo vessatorie, come eventuali manutenzioni straordinarie o obbligo di polizze fidejussorie. Consideriamo inaccettabile che, in questa situazione della condizione abitativa della città, si possa anche prevedere la dismissione di immobili ad uso residenziale, in caso di libero mercato con il sistema delle aste; che venga indicato come unico criterio di tutela degli inquilini impossibilitati ad accedere alla prelazione sulla della vendita all’asta, quello della continuità fino alla naturale scadenza contrattuale, senza prevedere l’obbligo preventivo del passaggio da casa a casa, almeno per coloro in possesso dei requisiti ERP.


Critiche analoghe abbiamo rivolto anche per il patrimonio disponibile ad uso non residenziale per quanto riguarda la salvaguardia dell’uso sociale dei beni e la tutela delle attività e le esperienze di attività in atto già operanti, dando valore alla funzione svolta e alle opere effettuate.


Segnaliamo, infine, dopo un primo incontro interlocutorio, di essere ancora in attesa di una convocazione per la definizione dell’accordo integrativo per la definizione dei canoni, come previsto dalla normativa vigente, malgrado il sollecito da noi inviato.”

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