Nel 2005 presenziai come manager della lottatrice tedesca/croata Wesna Busic ad un paio di show della ICW tra Pescara e Porto San Giorgio.
In quella occasione ebbi modo di conoscere e scambiare quattro chiacchiere con un wrestler canadese, Joe E Legend (forse qualcuno di voi se lo ricorda in TNA Wrestling ). Joe era sconvolto che all'epoca, in Italia, i lottatori più famosi erano Hulk Hogan , Ultimate Warrior .. e The Birdman Koko B Ware . Non si capacitava come "The Birdman" fosse così conosciuto e amato da noi, tanto che nello "street fight" di quella sera, dopo aver gentilmente massacrato il nostro Fabio Ferrari Wrestling contro una pensilina in plexiglass, mosse le braccia per imitare l'amico di Koko, Frankie.
L'uomo pappagallo, osannato anche da Dan Peterson nelle sue telecronache di "Superstars of Wrestling", è sempre stato amato dal popolo italico, visto come un bravo ragazzo, un buono a tutto tondo, amico dei bambini e delle loro famiglie.
Amico e buono... bastava solo non farlo arrabbiare.
Parliamo di Jim Troy. Vi dice nulla questo nome?
Effettivamente, se non siete proprio dei topi da biblioteca come il sottoscritto, il suo nome vi dirà poco. Troy era un ex-giocatore di hockey, anche abbastanza famoso, fino al 1978, anno in cui un infortunio alla mano lo allontanerà dal dischetto. Agli inizi degli anni 80 conobbe Vince McMahon, interessato ad espandere le sue vedute nel mondo appunto dell'hockey.
Dopo aver acquistato il Cape Cod Coliseum McMahon mise a capo dei "Bucanieri", la squadra di casa, proprio Troy in qualità di coach. Fu uno di quei classici esperimenti però andati male, e quando nel 1982 la società fu dichiarata fallita, McMahon volle tenersi Troy accanto a sé, in qualità di vice presidente senior della Titan Sports, la società a capo dell'allora WWF. Non solo, a detta di molti Troy divenne uno dei più fidati collaboratori del boss della federazione di wrestling più famosa del pianeta.
Nel 1983 fu accanto a McMahon nell'acquisizione della società dal padre, e fu tra coloro che spinsero in positivo il negoziato con USA network e per la diffusione degli show di wrestling in pay per view (una novità all'epoca). Insomma, non era certo uno qualunque.
Dopo anni a bordo della compagnia, una maledetta sera del 1989, durante un tour europeo della WWF (chissà perché nel vecchio continente la compagnia di Vince e soci incappava sempre in qualche guaio, uno su tutti il famoso "plane ride to hell"), successe un fatto che avrebbe cambiato per sempre lo status quo della società.
Una sera in un pub, ambedue molto probabilmente un pò alticci, Shawn Michaels e Jim Troy si trovarono a litigare su una questione incresciosa: se i wrestler fossero veri duri o solo delle mezze calzette che fanno per finta. Troy se ne stava là, pavoneggiandosi di essere un vero atleta per il suo passato da giocatore di hockey e prendeva in giro i wrestler dicendo loro che Vince lo pagava bei dollaroni per fare loro da balia.
Sfortuna volle che al pianobar si trovasse un cantante d'eccezione: Koko B.Ware. Koko era famoso per avere una voce graffiante, da soul man (infatti la sua "Piledriver" fu la canzone di lancio di uno dei primi dischi musicali della WWE ) e si trovava lì in veste speciale... e quelle parole non gli andarono a genio. Non solo, in preda ai fumi dell'alcol, Troy se ne uscì con la parola con la "N" per chiamare l'uomo pappagallo.
I due cominciarono a discutere animatamente, ma una volta usciti dal pub sembrava che le cose fossero tornate al loro posto.
Appunto. Sembrava.
Arrivato nella hall dell'albergo in cui alloggiavano sia i lottatori che la troupe della WWF, Troy si trovò di fronte proprio Koko, che aveva preso un taxi per arrivare prima ed aspettarlo in assetto di guerra. La prima cosa che fece fu atterrare Troy con un pugno in pieno volto.
I due cominciarono a lottare violentemente, fracassando la vetrina del negozio di articoli da regalo dell'hotel. Alle 5 del mattino Bret "Hitman" Hart, in camera a riposare, scese per vedere cos'era quella catastrofe di vetri rotti e urla impazzite.
Quello che trovò sembrava più l'anticamera di una macelleria invece che la lobby di un albergo: vetri ovunque, Troy con un volto gonfio come una zampogna, schizzi di sangue dappertutto, Koko con una mano aperta nel mezzo da una bottiglia di birra frantumata. Nel frattempo, alcuni poliziotti in assetto da antisommossa erano entrati a cercare di placare la situazione.
Tutto questo poteva forse peggiorare? Lasciate perdere... la risposta è si.
Irritato dal rumore e dal fatto che la linea telefonica andava e veniva proprio mentre era in procinto di telefonare al padre gravemente malato, Marty Jannetty irruppe in quel pandemonio. Esatto, lo stesso Marty Jannetty che era solito fare party tutte le sere ed attaccare briga con chiunque.
Jannetty chiese subito la chiave della camera di Troy (non si capisce bene per fare cosa) al ragazzo della reception, che ovviamente se ne guardò bene di consegnargliela. Per tutta risposta, il Rocker sferrò un gancio al malcapitato mandandolo KO e decise di entrare nella camera a modo suo... ovvero sfondando la porta a calci.
Fortunatamente Troy se ne era andato, la camera era vuota e la guerra in poco tempo si sedò.
Il giorno dopo, un McMahon su tutte le furie licenziò in tronco Koko B.Ware, disperato al telefono per aver perso il proprio posto di lavoro. 6 settimane dopo, comunque, fu Hulk Hogan a rimetterlo in carreggiata, consigliando a Vince di rimetterlo sotto contratto in quanto vera e propria gallina dalle uova d'oro in termini di popolarità.
Ma la cosa più sorprendente fu la decisa presa di posizione di McMahon, che dopo anni di fidata collaborazione licenziò il suo braccio destro Jim Troy di punto in bianco. La figura che aveva fatto in Belgio era stata troppo brutta e l'immagine dell'azienda rischiava davvero di subirne le conseguenze.
Troy non tornerà più nel wrestling, si butterà nel mondo del pugilato e non parlerà più di questa faccenda. Koko B.Ware rimarrà relegato in ruoli minori, spesso quasi da jobber, ed avrà
come ultimo riscatto la sua introduzione nella hall of fame nel 2009.
Insomma, simpatico, carino e coccoloso... ma non fatelo arrabbiare!
Il Vostro Sempre (poco) Umile Maestro Zamo
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