Matteo Salvini parla di “dichiarazione di guerra” perché in Francia Marine Le Pen è stata condannata per appropriazione indebita di fondi pubblici europei.
Milioni usati per pagare collaboratori del suo partito in Francia invece che per lavorare in Europa, come previsto dalla legge.
E il problema, secondo lui, non è chi ha, di fatto, rubato fondi dei cittadini. È chi l’ha condannata.
Si vede che per Salvini la democrazia è buona solo quando gli procura la poltrona. Quando condanna chi ruba, invece, diventa “una guerra”.
Forse non sa che c’è una cosa che si chiama Stato di diritto: significa che la legge vale per tutti. Non solo per i poveracci, anche per i leader di partito. Anche per i suoi amici.
È il confine che separa gli Stati civilizzati da quei Paesi come la Russia che lui tanto ama.
Abolizione del suffragio universale
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