sabato 2 marzo 2024

Margherita Hack

 


Dopo l'esame di licenza elementare, Margherita Hack si iscrisse al ginnasio, il Galileo Galilei, forse il più antico di Firenze, vicino al Duomo.

Il professore di francese, un tipo sanguigno e ridanciano, insegnava i verbi utilizzando come esempio "Je m'en foute, tu t'en foutes..." (io me ne frego, tu te ne freghi...).

Si trattava di un metodo senza dubbio efficace, dato che Margherita se ne ricordava anche a distanza di tempo, ma che lasciava decisamente perplessa e sconcertata sua madre, che il francese lo conosceva abbastanza bene.

La matematica, una materia che Margherita amava, purtroppo era insegnata da un tipo bisbetico, insopportabile, antipatico e incredibilmente diffidente, sempre intento a squadrare i suoi studenti dalla testa ai piedi per beccarli in qualche attività sospetta, convinto che lo volessero fregare.

Sospettoso in modo quasi patologico, più che un professore sembrava una guardia carceraria.

Una volta, per stuzzicarlo e farlo imbestialire, Margherita si divertì  a stare con gli occhi bassi, fingendo di leggere qualcosa di nascosto sotto il banco.

Il professore abboccò, dinanzi a quella provocazione non riuscì a trattenersi e come un falco si precipitò addosso a Margherita per coglierla sul fatto.

Gli ci volle davvero poco per accorgersi che la ragazza non stava nascondendo assolutamente nulla e per rimediare alla figura barbina le tirò via la cartella da sotto il banco.

La aprì e si mise a frugare fra i libri e i quaderni, finché non trovò un giornale.

Era lunedì e Margherita lo aveva messo da parte perché più tardi si sarebbe letta la pagina sportiva con il resoconto della partita della Fiorentina.

"Hack!", la squadrò con i suoi occhietti sadici, "mi dia subito quel giornale!", le intimò il professore.

Si convinse che Margherita stesse leggendo il giornale durante la sua lezione, il medesimo giornale che lui stesso aveva dovuto tirare fuori dalla cartella chiusa.

In quella testa ottusa si era formata l'idea che Margherita avesse una vista a raggi X e non c'era alcuno modo di smuoverlo da quella convinzione.

Si mise in testa di aver ragione e non potendo punirla lì sul momento, decise di metterla sulla sua lista nera.

Attese con pazienza fino al termine dell'anno scolastico e finalmente poté consumare la sua vendetta: la rimandò a ottobre in matematica.

Prof Vincenzo Giordano 

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