INDIMENTICABILI
“Raúl González Blanco, il Re di Madrid”
Se oggi chiedete a qualcuno quale sia il giocatore del Real Madrid più rappresentativo, senza dubbio vi verrà risposto “Cristiano Ronaldo”: l'asso portoghese, dal 2009 al 2018, ha conquistato con la camiseta blanca tutto quello che si poteva vincere ed è il miglior marcatore della storia del club.
Prima del suo arrivo c'è però stato un altro giocatore il cui nome era legato in modo indissolubile al Real Madrid, diventando capitano, goleador e uomo immagine per il club indossando quella stessa maglia numero 7.
Sto parlando di Raúl González Blanco, meglio noto solamente come Raúl.
I record messi a segno da Cristiano Ronaldo, infatti, non devono oscurare i primati raggiunti da questo ragazzo, uno dei migliori giocatori non solo del club ma di tutta la Spagna.
Raúl nasce nel 1977 proprio nella capitale iberica ma, paradossi del destino, durante l'infanzia è tifosissimo dell'altra squadra della città, l'Atletico Madrid.
Il suo sogno era infatti diventare un giocatore dei colchoneros; gioca infatti per due anni – dal 90 al 92 – per la loro squadra giovanile, ma i problemi finanziari dell'allora presidente Jesùs Gil lo costringono a chiudere la propria cantera. I rivali del Real non perdono l'occasione di accaparrarsi questo ragazzo dal talento cristallino.
Jorge Valdano, leggendario attaccante del club, nel 1994 allena la prima squadra e lo fa esordire nella Liga spagnola contro il Real Saragozza, facendolo diventare così il giocatore più giovane a esordire con la maglia delle Merengues. Quella stagione lo vedrà partecipare alla conquista della sua prima Liga.
L'anno dopo esordisce anche in Champion’s League contro l'Ajax (campione in carica e finalista quello stesso anno) e anche qui si segnala come il madridista più giovane ad esordire in Europa e anche il più giovane giocatore a segnare una tripletta (nel 6-1 contro gli ungheresi del Ferencvàros).
Un predestinato.
Schierato principalmente da attaccante, con l'arrivo di Fabio Capello sulla panchina del Real nel 1996 arretra la sua posizione in campo, giocando alle spalle del prolifico duo Mijatović-Šuker, e conquista la sua seconda Liga davanti al Barcellona del Fenomeno Ronaldo, quello brasiliano, Pichichi del campionato.
La stagione successiva è per Raúl quella della consacrazione a livello internazionale: nel 1998 infatti vince la sua prima Champion’s League, battendo in finale la Juventus del trio Zidane, Del Piero, Inzaghi, e nel dicembre dello stesso anno vince anche la Coppa Intercontinentale battendo il Vasco da Gama con una sua bellissima rete su assist di Seedorf.
Tornato a giocare in attacco, nel ruolo a lui congeniale di seconda punta, accanto al centravanti e connazionale Fernando Morientes, nel 1999 vince il suo primo titolo di capocannoniere della Liga spagnola, siglando 25 reti.
Nella stagione successiva Raúl bissa il trionfo in Europa: nella finale tutta spagnola della Champion’s League edizione 99-00, Raúl segna contro il Valencia il gol del 3 a 0 che chiude definitivamente la partita e consegna al Real la sua ottava Coppa dei Campioni.
Raùl è un attaccante prolifico dalla tecnica raffinata, che risulta decisivo in ogni trionfo delle Merengues.
Raúl infatti timbra il cartellino anche nella vittoria della nona Champion’s League del Real, vinta nel 2002 ai danni del Bayern Leverkusen.
Anche nell'era dei Galacticos, infatti, quando la società acquista stelle come Figo, Zidane, Owen, Beckham e Ronaldo il posto di Raúl non viene mai messo in discussione.
Nel 2003, con l'addio di Hierro, diventa anche il capitano della squadra.
Dal 2003 al 2005 segue una striscia di annate meno fortunate per lui e per la squadra, infarcita di troppe prime donne e pochi “portatori d'acqua”.
Soltanto con il ritorno di Fabio Capello sulla panchina nel 2006/07 la striscia negativa s'interrompe, permettendo al Real di conquistare la trentesima Liga ai danni dei rivali di sempre del Barcellona.
La vena prolifica di Raúl non accenna a placarsi: è avvincente in quegli anni l'inseguirsi e superarsi nella classifica marcatori delle competizioni UEFA con alcuni tra i miglior attaccanti del mondo come Inzaghi, Schevchenko o van Nistelrooij.
In particolare è avvincente la sfida con l'attaccante italiano, un vero testa a testa che li vede raggiungersi e superarsi l'un l'altro in diverse occasioni. Pippo chiuderà a quota 70, Raúl riuscirà ad arrivare a 77.
Raúl lascia il Real nel 2010, accasandosi allo Schalke 04 in Germania, dove vincerà due coppe nazionali.
Con la maglia delle Merengues Raúl ha conquistato numerosi trofei, individuali e di squadra: tra le varie vittorie si segnalano 6 Liga, 3 Champion’s League, 2 Coppe Intercontinentali, 2 titoli di capocannoniere e alcuni titoli come miglior giocatore in diverse competizioni.
Se con il club ha vissuto numerose annate vittoriose, non si può dire altrettanto fortunata la sua carriera in nazionale. Dal 1996 al 2006 Raúl ha indossando la casacca delle Furie Rosse per ben 102 volte, segnando 44 reti (secondo miglior marcatore dopo David Villa) ma non mettendosi mai in luce nelle varie competizioni internazionali.
La Nazionale iberica, come da tradizione, viene eliminata nella fase a gironi o agli ottavi negli Europei e nei Mondiali.
Raùl prende parte alla sfortunate edizioni 98, 2000, 2002, 2004 e 2006.
Nel 2008 il tecnico Luis Aragones decide di non convocarlo per l'edizione degli Europei 2008 che si terranno in Svizzera e Austria. La Spagna si laurea campione battendo la Germania in finale. Stessa cosa avviene nel mondiale 2010 in Sudafrica, battendo l'Olanda, e agli Europei del 2012, a danni dell'Italia.
Sono gli anni del tiki-taka, del falso nueve, della nazionale fondata sullo zoccolo duro del Barcellona e per Raúl non c'è spazio, nonostante le buone annate che ancora mette a segno.
Forse la mancata consacrazione con la nazionale non ha permesso a questo straordinario attaccante di vincere il Pallone d'Oro, dovendosi accontentare del secondo posto ottenuto nel 2001 dietro a Micheal Owen del Liverpool, ma tutto questo non toglie nulla al prestigio di Raúl, uno dei più forti giocatori del mondo della sua epoca.
✍️ Carmelo Mobilia
Nessun commento:
Posta un commento