1. IL VERO OBIETTIVO DI ETIHAD È METTERE LE MANI ANCHE SULL’AEROPORTO DI FIUMICINO - 2. L’INTESA CON LA FAMIGLIA BENETTON, CHE CONTROLLA LO SCALO ROMANO, C’È GIÀ - 3. GLI EMIRI SOGNANO DI TRASFORMARLO NEL PRIMO AEROPORTO D’EUROPA, CON SERVIZI DEFINITI “IMPENSABILI” AI PASSEGGERI E UNA FILOSOFIA COMMERCIALE DA CINQUE STELLE - 4. QUESTO OVVIAMENTE COMPORTEREBBE IL DEFINITIVO DECLINO DI MALPENSA COME HUB EUROPEO, MA È UN PROCESSO COMUNQUE IN CORSO GIÀ DA TEMPO IN MANIERA AUTONOMA - 5. IL VERO INCUBO DI ETIHAD NON È L’EREDITÀ TOTO-AIR ONE, MA IL RICORSO UE DI LUFTHANSA - 5. POSTE BY CAIO VOLEVA GESTIRSI IL TRAFFICO MERCI, MA GLI EMIRI HANNO RISPOSTO PICCHE -
Dagoreport
Sarebbe il trionfo delle boutique di lusso, dei servizi più vari ai passeggeri, oltre che la gioia delle archistar. Un aeroporto di Fiumicino che passa nelle mani degli arabi di Etihad sarebbe tutto questo e tanto altro ancora. E i bene informati giurano che in tal senso ci sia già un accordo di massima tra la compagnia di Abu Dhabi e la famiglia Benetton, che oltre ad esser socia di Alitalia controlla lo scalo romano.
Gli uomini di James Hogan hanno già pronti un sacco di piani, oltre che un sacco di milioni. e mentre trattano con il governo e con le banche l’acquisto di Alitalia, fanno già i conti con il formidabile uso che potrebbero fare di Fiumicino se avessero in mano anche Aeroporti di Roma. Gli emiri sognano di trasformarlo nel primo scalo d’Europa, con servizi impensabili ai passeggeri e una filosofia commerciale tutta improntata al lusso. Questo ovviamente comporterebbe il definitivo declino di Malpensa come hub di un certo livello, ma va detto che quest’ultimo è un processo comunque in corso già da tempo in maniera autonoma.
Mentre tutta l’attenzione è dunque, comprensibilmente, sulla “fase 1” dell’acquisto del pacchetto di maggioranza di Alitalia, Etihad sa già come espandere e “incrociare” il proprio business sui cieli – e sui terreni – di Roma. La palla sta dunque alla famiglia Benetton, che starebbe già pregustando i petrodollari di Abu Dhabi.
Se quello dell’operazione su Fiumicino può essere il vero approdo dell’interesse manifestato su Alitalia, c’è tuttavia un punto che ancora preoccupa, e molto, gli acquirenti di Etihad. Si tratta del ricorso Ue di Lufthansa contro l’ingresso in forze di Etihad nella compagnia guidata da Del Torchio.
Hogan, dopo l’ultimo aumento di capitale dei privati, è pronto a chiudere, ma vuole una manleva scritta nel caso il ricorso di Lufthansa venga accolto. Perché il rischio di sanzioni enormi esiste tutto quanto. E’ questo, più che la discussa eredità di Toto, il vero scoglio rimasto sulla chiusura del contratto.
Un altro punto controverso riguarda il ruolo di Poste e non solo perché il suo ingresso con 70 milioni potrebbe configurarsi come un aiuto di Stato e scatenare le sanzioni di Bruxelles. La società guidato da Francesco Caio vorrebbe mettere le mani sul traffico merci, ma su questo Etihad non è d’accordo perché si tratta di un business che vuole gestire direttamente.
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