sabato 1 marzo 2014

Il consigliere che spendeva 27mila euro di ristorante a carico della Regione Lombardia

L'ex vicepresidente del consiglio regionale, Franco Nicoli Cristiani, ha speso in soli cinque mesi 27mila euro tra cene e pranzi al ristorante giustificandoli come "impegni 


Il consigliere che spendeva 27mila euro di ristorante a carico della Regione Lombardia.
Oltre 27mila euro di conto al ristorante a carico della Regione Lombardia in soli cinque mesi, è quanto ha speso l’ex consigliere regionale del Popolo della libertà nonché ex vicepresidente del consiglio regionale, Franco Nicoli Cristiani. Come racconta il quotidianoRepubblica, infatti, sarebbero questi i nuovi dati che vengono fuori dalle pieghe dell’inchiesta chiusa poche settimane fa dai pm di Milano Alfredo Robledo, Paolo Filippini e Antonio D’Alessio, sulle spese pazze in regione. Dalle indagini della magistratura sarebbe emerso che Nicoli Cristiani attingeva a piene mani dal fondo per le spese istituzionali del Pirellone finanziando i suoi lauti pasti, tutti regolarmente rendicontati con tanto di scontrini. L’ex consigliere ovviamente ha giustificato tutte le uscite come “impegni istituzionali”, visto che i sontuosi pasti avvenivano sempre in compagnia di altri esponenti politici regionali. In effetti sarà difficile per i militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza che indagano sul caso poter stabilire con certezza se quelle cene e pranzi avevano realmente finalità politiche.


Sembra che Franco Nicoli Cristiani amasse molto discutere di politica a tavola, così in soli cinque mesi, dal 13 maggio al 28 novembre del 2010, è riuscito a spendere la considerevole cifra di 27mila euro. Alle sue cene l’ex consigliere del Pdl in effetti invitava numerosi esponenti politici locali, ma anche imprenditori e rappresentanti delle associazioni locali. Con lui a tavola andavano le delegazioni delle comunità montane, diversi sindaci lombardi, ma anche i presidenti di Federacciai oppure di Assopetroli. La preferenza era sempre per ristoranti dove si serve pesce fresco che faceva lievitare di non poco il prezzo finale a carico della Regione.


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