domenica 30 marzo 2014

La mirra 
     Menzionata in quasi 400 letture di Edgar Cayce, la mirra è una resina o gomma marrone-rossastra che proviene da un arbusto nativo dell’Africa orientale e dell’Arabia dove si trovano oltre 135 specie. Cresce soprattutto nelle regioni aride ed è menzionata nell’Antico e Nuovo Testamento. Il canto di Natale allude al suo uso come profumo (in cui la gomma fu compressa in tavolette) e come unguento per purificare i morti, ma è anche una spezie ed un incenso. Come agente antimicrobi efficace viene usata per trattare gengive, bocca e problemi di catarro, come infiammazione della bocca, mal di denti, gola ulcerata e sinusite e come unguento per lividi, abrasioni, dolori e strappi muscolari.
                         Un lubrificante per i massaggi
     Il più delle volte le letture di Cayce raccomandavano la mirra per applicazioni esterne, particolarmente come ingrediente di una formula per i massaggi (come tintura in parti uguali con olio d’oliva). Cayce non spiegava sempre la sua scelta di questa sostanza, ma quando lo fece, sembrava sempre esserci un motivo terapeutico.
     Le spiegazioni dalle letture per l’uso della mirra stessa comprendono: “… la tintura di mirra agisce entrando attraverso i pori della pelle, facendo sì che la circolazione sia portata alle parti colpite …” (440-3); “… la mirra avrà un effetto risanante e permetterà alle forze muscolari di rilassarsi di più” (619-9); “riposerà il corpo e porterà ad una maggiore stimolazione” (632-2) e ad un “rafforzamento nelle forze muscolari …” (716-2)
     La combinazione di parti uguali di tintura di mirra (una soluzione alcolica dell’erba) e olio d’oliva (in alcuni casi fu aggiunto anche olio di sassafrasso o tintura composta di benzoino) è miscelata scaldando dapprima l’olio, poi aggiungendo la mirra; altrimenti i due componenti rimarrebbero separati. Si doveva miscelare solo la quantità desiderata, quindi la si deve preparare fresca ad ogni uso. Una lettura dichiara: “Scalda l’olio, non fino all’ebollizione – ma quasi e aggiungi la mirra. Se ne dovrebbe usare circa un cucchiaio. Questa è la quantità da usare per ogni applicazione.” (5467-1) Spesso la miscela deve essere applicata localmente.
     In un’altra lettura, 4873-1, viene data l’istruzione opposta, cioè, di scaldare la mirra, poi aggiungere l’olio. La spiegazione fornita è che “questo ne farà più un unguento (mentre l’altro rimarrebbe in una soluzione del tutto diversa).”
     Queste due sostanze insieme fanno una combinazione efficace quando vengono massaggiate nella pelle. Si disse ad un uomo che, per il suo massaggio della schiena, “è fortificante per il corpo”. (572-4) Frizionata nella parte inferiore della schiena e sulle gambe avrebbe inoltre “rinforzato il corpo” di una donna e fornito “contenuto energetico per la circolazione capillare e per l’equalizzazione della circolazione in tutto il corpo”. (3776-17) Un’altra lettura fa rilevare che “le forze risananti dell’olio d’oliva combinate con la mirra sono una stimolazione per le forze circolatorie nelle porzioni superficiali del corpo”. (528-9) Quando vengono massaggiati lungo il sistema cerebrospinale, “l’olio e la mirra che agiscono come lubrificante e che entrano nella circolazione capillare aiutano per avere eliminazioni corrette, e la mirra agisce come portatrice, mentre l’olio agisce come cibo e stimolante, lo stesso come quello nella mirra”. (4382-4)
     Questa combinazione olio d’oliva/mirra è ulteriormente indicata in seguito ad una manipolazione osteopatica, per alleviare delle callosità, crampi alle mani e ai piedi e per dolori muscolari. Il suo effetto corroborante e il suo aumento della circolazione offrono inoltre buon ragioni per il suo uso benefico come lubrificante nei massaggi.
                                  Altri usi nelle letture
     Usata in combinazione con altre erbe ed oli, la mirra è inclusa nell’elenco come ingrediente in diversi ricostituenti e rimedi per inalazioni; per docce e semicupi, spesso connessi con problemi ginecologici; in pillole per la debilitazione e per rimuovere i residui dalle palpebre dopo l’applicazione di un impiastro con le patate. In alcuni casi fu raccomandata, insieme con altre sostanze, come additivo per i bagni a vapore per alleviare la tensione e il prurito e per migliorare le eliminazioni.
                                Il significato dei tre doni
     L’associazione della mirra con uno dei tre doni dei Re Magi o Uomini Saggi al bambin Gesù è nota a quasi tutti e il suo significato è stato a lungo oggetto di varie ipotesi. In una lettura Cayce si riferì agli Uomini Saggi come “cercatori della verità e, come direste oggi, sensitivi”. (5749-7) Seguendo il loro intuito furono condotti al Bambino, “rendendo grazie per questo Dono, questa espressione di un’anima che cercava di guidare l’uomo indocile di nuovo verso Dio”.
     Cayce aggiunse altri particolari sul simbolismo dei tre doni di oro, incenso e mirra: “… essi rappresentano nel senso metafisico le tre fasi dell’esperienza dell’uomo nella materialità; oro, quella materiale; incenso, l’etere o l’etereo; mirra, la forza risanante che la stessa porta con sé; o corpo, mente, anima.” (5749-7) Forse si può tenere in mente questa forza risanante quando si applica o usa questa erba per avere sollievo e forza.
                                         True Health, dicembre 2009/gennaio 2010


Disclaimer: Il contenuto di questa sezione è soltanto informazione e non dovrebbe essere considerato come guida all'auto-diagnosi o all'auto-trattamento. Per ogni problema medico consultate un medico.

http://www.edgarcayce.it/media/mirra.htm

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