Niente processo per Mancini: "Segreto di Stato"
Telecom e Pirelli patteggiano 7 milioni di euro
DOSSIER ILLEGALI
L'ex funzionario del controspionaggio Sismi prosciolto per la vicenda della centrale interna alle due società. Per alcuni episodi è intervenuta la prescrizione. Rinvio a giudizio per altri indagati
MILANO - Inizierà il 22 settembre, al tribunale di Milano, il processo sui cosiddetti "dossier illeciti", formati all'ombra di Telecom. Lo ha disposto in mattinata il gup Mariolina Panasiti, che ha rinviato a giudizio 12 imputati mentre ha assolto Marcello Gualtieri, commercialista dell'investigatore privato Emanuele Cipriani e ha prosciolto l'ex funzionario del Sismi, Marco Mancini, con la formula del non avere commesso il fatto per molti degli episodi che gli erano stati contestati e per l'esistenza del segreto di Stato.
Il gup milanese ha riconosciuto il segreto di stato (invocato da Mancini nel corso del suo interrogatorio davanti al gup quando non aveva risposto alle domande, e confermato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi) in merito ai rapporti tra il servizio segreto e l'azienda Telecom. Per altri episodi il giudice ha deciso di prosciogliere Mancini per intervenuta prescrizione. I 12 imputati dovranno invece rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, accesso abusivo al sistema informatico e rivelazione di notizie attinenti alla sicurezza dello Stato.
Il gup ha anche accolto le richieste di patteggiamento di Telecom e Pirelli coinvolte per responsabilità oggettiva. L'accordo raggiunto tra le parti prevede, per ciascun gruppo, una sanzione pecuniaria da 400 mila euro, posto che entrambe le società hanno risarcito 750 mila euro l'una ai ministeri dell'Interno, della Giustizia, delle Finanze, e hanno riconosciuto ai dipendenti spiati una somma pari a circa 3 mila euro a testa, per un totale di 2,8 milioni per Pirelli e 2 milioni per Telecom. Per entrambe le società era stata confiscata, inoltre, la somma di 100 mila euro come profitto del reato. Complessivamente il patteggiamento delle due società ammonta a 7 milioni circa di euro.
Nei primi giorni di gennaio il governo aveva confermato il "parziale" segreto di Stato sui rapporti tra Mancini e Telecom Italia. Il premier lo avrebbe comunicato in una lettera proprio al gup di Milano Mariolina Panasiti, che il 13 novembre precedente aveva attivato la cosiddetta procedura di interpello, prevista per legge ogniqualvolta un imputato, come Mancini, prospetta di non potersi difendere se non violando il segreto di Stato.
Oggi, per la vicenda dei dossier illegali, il gup di Milano ha ritenuto di non contestare l'appropriazione indebita ai danni di Telecom e Pirelli anche ad alcuni altri imputati, tra questi Emanuele Cipriani, l'investigatore
privato fiorentino considerato uno dei principali protagonisti della vicenda. Cipriani è stato prosciolto dall'accusa di appropriazione indebita, ma è stato rinviato a giudizio per alcuni episodi di corruzione, per associazione per delinquere e per la diffusione di notizie attinenti la sicurezza dello Stato.
Assolto invece Marcello Gualtieri, processato con rito abbreviato per la stessa vicenda. Gualtieri, che era il commercialista di Cipriani, era accusato di riciclaggio e aveva fatto sei mesi di carcere. Il giudice lo ha assolto perché il fatto non sussiste. Per le persone invece rinviate a giudizio, tra le quali anche l'investigatore Marco Bernardini (ex Sisde) e il giornalista Guglielmo Sasinini, il processo è stato fissato per il 22 settembre prossimo, davanti alla I corte d'Assise di Milano.
Tra i patteggianti, Fabio Ghioni è stato condannato a 3 anni e 4 mesi, all'epoca dei fatti era il responsabile del tiger time interno a Telecom, la squadra che avrebbe preparato i dossier illegali. Giuliano Tavaroli, ex capo della Sicurity di Telecom, è stato condannato a 4 anni e 2 mesi. L'accordo con la Procura, prevedeva, invece, 3 anni e 6 mesi per Ghioni e 4 anni e 6 mesi per Tavaroli.
Il gup ha trasmesso gli atti alla procura generale di Milano. "I verbali di udienza sono stati trasmessi in forma integrale e di incidente probatorio - ha detto in aula il giudice - alla procura generale per quanto di eventuale competenza". Gli episodi al centro della vicenda sono però a forte rischio di prescrizione: la scadenza infatti è al dicembre prossimo. Tra gli atti trasmessi ci sono infatti le dichiarazioni con cui durante l'udienza preliminare gli imputati Emanuele Cipriani e Fabio Ghioni avevano chiamato in causa Marco Tronchetti Provera e la deposizione come testimone dello stesso ex presidente di Telecom e attuale numero uno di Pirelli. Non sembra esserci però il tempo per valutare eventuali altre responsabilità. Resta il fatto che gli atti sono stati trasmessi direttamente al capo dell'ufficio dei pm. Probabilmente affinché un nuovo fascicolo di accertamenti venga affidato a pm diversi da quelli che hanno condotto l'inchiesta in passato e che secondo alcuni imputati avrebbero tralasciato di verificare le responsabilità di manager al vertice delle due società.
Il gup milanese ha riconosciuto il segreto di stato (invocato da Mancini nel corso del suo interrogatorio davanti al gup quando non aveva risposto alle domande, e confermato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi) in merito ai rapporti tra il servizio segreto e l'azienda Telecom. Per altri episodi il giudice ha deciso di prosciogliere Mancini per intervenuta prescrizione. I 12 imputati dovranno invece rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, accesso abusivo al sistema informatico e rivelazione di notizie attinenti alla sicurezza dello Stato.
Il gup ha anche accolto le richieste di patteggiamento di Telecom e Pirelli coinvolte per responsabilità oggettiva. L'accordo raggiunto tra le parti prevede, per ciascun gruppo, una sanzione pecuniaria da 400 mila euro, posto che entrambe le società hanno risarcito 750 mila euro l'una ai ministeri dell'Interno, della Giustizia, delle Finanze, e hanno riconosciuto ai dipendenti spiati una somma pari a circa 3 mila euro a testa, per un totale di 2,8 milioni per Pirelli e 2 milioni per Telecom. Per entrambe le società era stata confiscata, inoltre, la somma di 100 mila euro come profitto del reato. Complessivamente il patteggiamento delle due società ammonta a 7 milioni circa di euro.
Nei primi giorni di gennaio il governo aveva confermato il "parziale" segreto di Stato sui rapporti tra Mancini e Telecom Italia. Il premier lo avrebbe comunicato in una lettera proprio al gup di Milano Mariolina Panasiti, che il 13 novembre precedente aveva attivato la cosiddetta procedura di interpello, prevista per legge ogniqualvolta un imputato, come Mancini, prospetta di non potersi difendere se non violando il segreto di Stato.
Oggi, per la vicenda dei dossier illegali, il gup di Milano ha ritenuto di non contestare l'appropriazione indebita ai danni di Telecom e Pirelli anche ad alcuni altri imputati, tra questi Emanuele Cipriani, l'investigatore
privato fiorentino considerato uno dei principali protagonisti della vicenda. Cipriani è stato prosciolto dall'accusa di appropriazione indebita, ma è stato rinviato a giudizio per alcuni episodi di corruzione, per associazione per delinquere e per la diffusione di notizie attinenti la sicurezza dello Stato.
Assolto invece Marcello Gualtieri, processato con rito abbreviato per la stessa vicenda. Gualtieri, che era il commercialista di Cipriani, era accusato di riciclaggio e aveva fatto sei mesi di carcere. Il giudice lo ha assolto perché il fatto non sussiste. Per le persone invece rinviate a giudizio, tra le quali anche l'investigatore Marco Bernardini (ex Sisde) e il giornalista Guglielmo Sasinini, il processo è stato fissato per il 22 settembre prossimo, davanti alla I corte d'Assise di Milano.
Tra i patteggianti, Fabio Ghioni è stato condannato a 3 anni e 4 mesi, all'epoca dei fatti era il responsabile del tiger time interno a Telecom, la squadra che avrebbe preparato i dossier illegali. Giuliano Tavaroli, ex capo della Sicurity di Telecom, è stato condannato a 4 anni e 2 mesi. L'accordo con la Procura, prevedeva, invece, 3 anni e 6 mesi per Ghioni e 4 anni e 6 mesi per Tavaroli.
Il gup ha trasmesso gli atti alla procura generale di Milano. "I verbali di udienza sono stati trasmessi in forma integrale e di incidente probatorio - ha detto in aula il giudice - alla procura generale per quanto di eventuale competenza". Gli episodi al centro della vicenda sono però a forte rischio di prescrizione: la scadenza infatti è al dicembre prossimo. Tra gli atti trasmessi ci sono infatti le dichiarazioni con cui durante l'udienza preliminare gli imputati Emanuele Cipriani e Fabio Ghioni avevano chiamato in causa Marco Tronchetti Provera e la deposizione come testimone dello stesso ex presidente di Telecom e attuale numero uno di Pirelli. Non sembra esserci però il tempo per valutare eventuali altre responsabilità. Resta il fatto che gli atti sono stati trasmessi direttamente al capo dell'ufficio dei pm. Probabilmente affinché un nuovo fascicolo di accertamenti venga affidato a pm diversi da quelli che hanno condotto l'inchiesta in passato e che secondo alcuni imputati avrebbero tralasciato di verificare le responsabilità di manager al vertice delle due società.
(28 maggio 2010)
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/05/28/news/dossier-illegali-4401536/index.html?ref=search
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