In Calabria si stava preparando ‘l’Attentatuni’
-Redazione- Non hanno dubbi i vertici della Procura di Reggio Calabria, stavano preparando qualcosa di grosso.
Tra San Ferdinando, Gioia tauro, Rizziconi e Rosarno, non ci sono guerre di mafia in corso. I clan della ‘ndrangheta sono in pace tra di loro. Curano gli affari e cercano di tenere botta alle batoste prese nel corso degli ultimi anni.
Un carico di mitragliette è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza a bordo di un’auto con alla guida un insospettabile, armi che dovevano essere utilizzate per un agguato in grande stile, un Attentatuni.
Probabilmente colpire un personaggio importante, come dichiara ilprocuratore capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho «Come obiettivo non posso pensare altro che a un soggetto istituzionale sotto protezione».
Le armi sono state scoperte a seguito di un normale controllo stradale da parte delle Fiamme Gialle, a Rizziconi.Nel bagagliaio dell’auto di un cittadino incensurato è saltato fuori un vero e proprio arsenale, dieci kalashnikov, due mitragliette, cinque pistole con il numero di matricola punzonato e relative munizioni. Quanto basta per attrezzare un gruppo di fuoco imponente, capace di dare l'assalto a qualsiasi obiettivo.
In quell’area della Locride i magistrati stanno mettendo a segno colpi importanti, arresti a catena di boss e di narcotrafficanti, con la conseguenza che la ‘Ndrangheta ci sta rimettendo centinaia di milioni di euro.
A rischio tutti gli appartenenti ad apparati investigativi, i segnali ci sono tutti: sventagliate di mitra contro caserme di carabinieri e finanzieri, macchine bruciate, lettere anonime, uni stillicidio di episodi che, sempre secondo Cafiero De Raho necessita «vi sia la giusta attenzione da parte del Ministero dell’Interno». A questo punto per il magistrato «è indispensabile che venga convocato immediatamente da Angelino Alfano un vertice del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica».
http://www.articolotre.com/2014/03/in-calabria-si-stava-preparando-lattentatuni/
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