Rischia d’iniziare con
un’occupazione da parte di un “manipolo” di 19 persone provenienti dalla
liquidata “Buonitalia” l’avventura della nuova agenzia per
l’internazionalizzazione (nuovo ICE).
Il testo presentato al senato
dall’on. A Tedesco il 29 maggio u.s. prevede infatti l’assorbimento nell’agenzia
per l’internazionalizzazione di tutti i dipendenti di Buonitalia, persone
quest’ultime, che a vario titolo sono responsabili del fallimento di questa
società che ha prodotto un “buco” di bilancio di circa 22 milioni di euro negli
ultimi due anni causa primaria della sua liquidazione.
Ora è chiaro che tutto
quello detto sulla necessità di rendere l’ex-ICE uno strumento adatto alle
mutate esigenze dei mercati internazionali, dotandolo di nuovo e motivato
management, naufraga miseramente come la Concordia del capitano Schettino in un
mare di raccomandazioni di vecchi compromessi e di ancor più veccchie gestioni.
La cosa non stupisce più di tanto perché la storia delle varie agenzie pubbliche
è sempre la stessa. Sono da sempre intese come serbatoi per sostenitori di
potentati politici, dove la “raccomandazione” e la fede politica sono gli unici
strumenti di selezione. Ancora una volta ci troviamo a denunciare l’ennesimo
colpo di mano dei rappresentanti della politica del malaffare che ignorando
etica e senso del dovere civico e giuridico, seguitano ad inquinare tutto quello
che è alla loro portata. Invitiamo pertanto tutti i colleghi ancor prima come
cittadini e contribuenti, ad esprimere tutto lo sdegno per quanto questo governo
sta facendo nei nostri confronti costringendoci ad una ingiusta selezione per
mantenere un posto di lavoro che ad altri, sicuramente con minori e diverse
professionalità, garantisce senza ulteriori problemi.
coordinamento usb.ice
Leonardo Giannattasio
23.05.12 BUONITALIA
CGIL-CISL: UDITE IN SENATO RAPPRESENTANZE SINDACATLI SU CRAC BUONITALIA
"In merito alla salvaguardia del personale di Buonitalia Spa in liquidazione, le rappresentanze sindacali dei dipendenti sono state udite questa mattina dalla Commissione Agricoltura del Senato.
L’incontro richiesto dalle rappresentanze sindacali è servito a ribadire con forza alla Commissione agricoltura del Senato l’estraneità del personale dipendente circa le scelte operate dalle gestioni che si sono succedute". Così in una nota congiunta la Filcams Cgil e la Fisascat Cisl di Roma e del Lazio.
"La Filcams Cgil e la Fisascat Cisl di Roma e del Lazio, unitamente alle rispettive RSA di Buonitalia Spa in liquidazione, ribadiscono con fermezza la loro contrarietà all’avvio della procedura di licenziamento collettivo delle 19 persone dipendenti di Buonitalia Spa in liquidazione - si legge nel comunicato - Quello del licenziamento collettivo è un gravissimo atto, voluto dal ministero delle politiche agricole alimentari e forestali -Mipaaf e adottato dal liquidatore incaricato, che non può essere in alcun modo giustificato.
Le attività promozionali dei prodotti agroalimentari made in Italy nel mondo, non potranno e non dovranno essere soppresse perché di interesse generale del sistema paese. La riallocazione di tali attività verso altre aziende con capitale pubblico rappresenta la via più efficace per non privare le imprese del settore agroalimentare di azioni importanti per lo sviluppo del secondo comparto manifatturiero d’Italia.
Il ministro Catania, nei giorni scorsi, ha pubblicamente dichiarato l’intenzione di affidare le attività promozionali alla nuova ICE e le organizzazioni sindacali considerano tale determinazione positiva e opportuna. In conseguenza di tali considerazioni, anche in occasione del recente incontro del 17 maggio scorso avuto con il liquidatore di Buonitalia Spa, nel corso dell’audizione in Commissione agricoltura del Senato abbiamo affermato che le risorse umane e professionali, precedentemente impiegate nelle attività svolte da Buonitalia Spa, debbano essere reimpiegate nella nuova ICE e non già interessate dalla procedura di licenziamento collettivo. È estremamente deplorevole che la responsabilità sociale propria di un’azienda – peraltro, nel suo capitale, partecipata a maggioranza dallo stesso Mipaaf – venga scaricata sulle persone che per 8 anni hanno lavorato con impegno e serietà professionale svolgendo positivamente i compiti assegnatigli. Le lavoratrici e i lavoratori di Buonitalia Spa in liquidazione sono determinati ad attuare ogni opportuna iniziativa sindacale e legale a tutela dei propri diritti occupazionali e per evidenziare limiti e contraddizioni gestionali cumulate nel tempo. Parimenti dovranno emergere le responsabilità politiche e amministrative del Mipaaf che hanno concorso a determinare una situazione debitoria inaudita e ingiustificabile. Per quanto sopra descritto e contestualmente all’avvio della procedura di licenziamento collettivo, i dipendenti di Buonitalia Spa in liquidazione, estremamente preoccupati per il loro futuro occupazionale hanno indetto, per oggi, quattro ore di sciopero".
http://www.lazio.cgil.it/item.asp?ar=1&liv1=1&sz=1&sz2=1&se=1&st=7&pag=169&pg=19&liv4=1&liv3=1&liv2=7
L'articolo che ho incluso è datato 23 maggio. Non è mai stato inserito in
alcuna rassegna stampa.
E mi chiedo allora come mai se ne stia parlando soltanto adesso?
Buonitalia: una s.p.a. che si occupava della
promozione del made in italy, agroalimentare, in tutta europa. Un'agenzia che
dipendeva dal MIPAF...dunque una vergogna per l'Italia e il suo Governo che il
crac ammonti a ben 22 milioni di euro.
Ora sorgono spontanee alcune domande: non bastava l'ICE a promuovere il
made in Italy all'Estero? (non mi aspetto risposte, chiaramente)
19 dipendenti di una spa hanno più diritto di 300 dipendenti, assunti per
concorso pubblico?
Quali sono le posizioni del governo in merito a questa situazione?
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