CALCIO DOTTO - FRANCIA-NIGERIA, UNA TRAVOLGENTE CORRIDA MOZZAFIATO, TRAVERSE, PARATE, BOTTE DA ORBI: AVANZANO I GALLETTI, UNA SQUADRA COI FIOCCHI
Deschamps ha costruito una Francia mai stata così squadra, forse nemmeno ai tempi del mondiale ’98 - I brasiliani tifavano la Nigeria di Keshi, una bellissima faccia d’assassino, ma il loro boato non è bastato - Questo mondiale è una disgrazia, che ci strega con la sua bellezza. Da settembre sarà un problema riabituarci a un altro calcio…
Giancarlo Dotto per Dagospia
Didier Deschamps, basco e tosto pirenaico d’Aquitania, ha costruito sotto traccia una Francia con i fiocchi, mai stata così squadra, forse nemmeno ai tempi del mondiale ’98, anche lasciando a casa stelle conclamate come Nasri e avendo perso alla vigilia Ribery, il sublime sfregiato.
Va giusta nei quarti, la Francia, meritando e giocando il suo calcio solo nell’ultima mezz’ora, contro una Nigeria che stupisce per forza, tecnica e applicazione. Oggi il tarlo mi divorava. Se tifare la Francia di Brigitte Bardot e di Rudi Garcia, la Francia del mio nano preferito, Valbuena, o la Nigeria di Stephen Keshi, l’allenatore, una bellissima faccia d’assassino, e di tale Ambrose, un fenomeno sulla fascia destra, misteriosamente parcheggiato nel calcio periferico di Glasgow.
I brasiliani, loro non hanno dubbi, tifano Nigeria, le super aquile. Non basterà il loro boato. Anche stavolta una travolgente corrida mozzafiato. Per ottanta minuti, prima del Pogba capoccia, il più bugiardo e casuale 0 a 0 della storia. In realtà una goduria di emozioni forti, traverse, parate, botte da orbi, passione pura e pure il gol line technology, cioè il brivido della palla dentro o no.
Questo mondiale è una disgrazia per il calcio. Ci ha stregato con la sua bellezza, intossicato con le sue emozioni, sequestrato con le sue trame. Non ci dà tregua. Pathos irrespirabile. Ci ha preso per il bavero all’inizio e non ci ha più mollato. Sarà un problema, da settembre in poi, abituarci ad altro calcio.
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