venerdì 16 febbraio 2024

Ettore reguatdisce Paride

 


Ettore il vide, e con ripiglio acerbo

Gli fu sopra gridando: Ahi sciagurato!

Ahi profumato seduttor di donne,

Vile del pari che leggiadro! oh mai

Mai non fossi tu nato, o morto fossi

Anzi ch’esser marito, chè tal fôra

Certo il mio voto, e per te stesso il meglio,

Più che carco d’infamia ir mostro a dito.

Odi le risa de’ chiomati Achei,

Che al garbo dell’aspetto un valoroso

Ti suspicâr da prima, e or sanno a prova

Che vile e fiacca in un bel corpo hai l’alma.

E vigliacco qual sei tu il mar varcasti

Con eletti compagni? e visitando

Straniere genti tu dall’apia terra

Donna d’alta beltà, moglie d’eroi,

Rapir potesti, e il padre e Troia e tutti

Cacciar nelle sciagure, agl’inimici

Farti bersaglio, ed infamar te stesso?

Perchè fuggi? perchè di Menelao

Non attendi lo scontro? Allor saprai

Di qual prode guerrier t’usurpi e godi

La florida consorte


Omero/ Iliade /Libro III/ Vincenzo Monti // Max Nonnenbruch

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