La ritrovarono senza gli occhi, con il ventre aperto, la testa rasata. I tedeschi l'avevano torturata per due giorni, anche se era incinta.
Volevano sapere dove fosse il marito, partigiano come lei. Gabriella Degli Esposti non aveva parlato. Era una donna forte e grazie a lei tempo prima si era organizzata una manifestazione, a Castelfranco in Emilia. Era così forte da non essersi tirata indietro dalla lotta di liberazione neanche in stato di gravidanza.
La catturarono, provarono a farla parlare. Non ci riuscirono. E per questo la uccisero il 17 dicembre, torturandola per ore. Fu uno degli assassinii più barbari. Perché quelli erano barbari della peggior specie. Devastazioni, infamie e dolore lasciarono i tedeschi in Italia, in ogni dove. E spesso con lo squallido e vigliacco aiuto di alcuni italiani, gli unici veri traditori che aiutarono i tedeschi a massacrare innocenti.
Nel ricordo di donne come Gabriella, anche quest'anno il ricordo della loro forza. E il ricordo della barbarie che mai più dovrà ripetersi.
Leonardo Cecchi
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