Interno sinistro di centrocampo, Brnčić comincia la propria carriera a livello giovanile con la maglia della Dinamo Zagabria, prima di passare al Segesta nell’estate del 1990.
Un anno dopo, complice lo scoppio della guerra tra Croazia e Serbia, si trasferisce in Belgio, più precisamente in quarta divisione con la maglia dell’Ache. Nel 1995 arriva la prima chiamata da professionista, con il Charleroi che lo lancia nel grande calcio belga: 74 presenze e 10 reti in tre stagioni, che gli valgono l’interesse di diversi club del vecchio continente.
Dopo un interessamento da parte del Pescara, è la Cremonese a spuntarla ed a portare il talento croato in Italia nella stagione 1998-1999, che culmina con la retrocessione in Serie C dopo 22 presenze e 2 reti. La stagione successiva, Brnčić passa al Monza, società satellite del Milan, con la quale realizza ben 9 reti, che gli valgono la grande chiamata di Galliani e Berlusconi nella stagione 2000-2001.
Arriva a Milanello tra lo scetticismo generale, ma Galliani non è dello stesso avviso, tant’è che dichiara le seguenti importanti, parole, a riguardo: “Se i numeri che ha tirato fuori Brncic li avesse mostrati, faccio un nome, Rivaldo, chissà che titoloni a nove colonne si sarebbero visti sui giornali. Invece li fa Brncic, che ha un grosso difetto: è costato soltanto due miliardi. La gente, se uno non costa almeno settanta, non ci fa caso. E’ stato voluto fortemente da me; se soltanto si dimostrasse da Milan sarebbe già un bel colpo”.
La realtà ovviamente è ben diversa, il croato esordisce in Champions League contro il Beşiktaş, e colleziona la sua prima presenza in serie A il successivo 23 dicembre contro il Perugia, dimostrandosi un autentico pesce fuor d’acqua. Dopo sole 5 presenze complessive, a Gennaio 2001 viene spedito in prestito al Vicenza, dove dopo aver esordito il 4 febbraio 2001 in Vicenza-Udinese (1-2), concluderà il campionato con sole 4 presenze.
Nell’estate 2001, Brnčić passa all’Inter, nell’ambito dell’operazione che ha portato Christian Brocchi in rossonero. Anche in nerazzurro non ha fortuna e dopo una sola presenza viene ceduto in prestito prima all’Ancona (2 presenze) e poi al Venezia nella stagione 2002-2003, dove totalizzerà 28 presenze ed una rete.
Al termina della stagione, il croato vola in Olanda e passa al Maastricht in seconda divisione, dove disputa 5 stagioni, intervallate da una stagione nel futsal, con la maglia del R.P. ANS (Belgio).
In Olanda totalizza 100 presenze e 21 reti fino al 2007, anno in cui lascia il calcio professionistico e scende nelle categorie inferiori del Belgio, ritirandosi nel 2012 a 41 anni suonati, per poi intraprendere la carriera di allenatore.
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