sabato 1 marzo 2014

Iatseniuk nuovo premier, Crimea sull'orlo scissione


Arseni Iatseniuk giovedì è stato eletto premier all'unanimità dal parlamento ucraino. Hanno votato per lui tutti i 371 deputati presenti in aula (su 450, il quorum era di 226 voti). Iatseniuk era già stato presentato ieri sera come candidato premier a Kiev in una piazza Maidan gremita.
Bruxelles intanto tende la mano. L'Unione europea deve "trovare i modi per controbilanciare gli effetti delle misure di ritorsione adottate dalla Russia". E' scritto nella risoluzione sull'Ucraina approvata oggi dalla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. In essa si invita da una parte a dare sostegno finanziario a Kiev "nel più breve tempo possibile" assieme a Fmi e Banca Mondiale e, più a lungo termine, con Bei e Bers, dall'altra ad aprire le porte alla possibile adesione dell'Ucraina. Inoltre si chiedono "processi indipendenti" contro "chi ha commesso crimini" contro i cittadini ucraini.
Una trentina di persone, riferisce l'agenzia Interfax, hanno fatto irruzione giovedì mattina nel parlamento della capitale della Crimea Simferopol, sparando contro i vetri dell'ingresso. Poi hanno tolto dal pennone la bandiera ucraina e hanno issato il tricolore russo, che sventola insieme a quella della repubblica di Crimea. Il blitz è stato confermato anche dall'agenzia di stampa del parlamento.
A compiere il blitz, secondo la tv Rossia 24, sono state forze di autodifesa della popolazione russofona. Gruppi che si stanno organizzando anche in altre città della Crimea e che, secondo Ria Novosti, hanno intenzione di convergere su Sinferopoli.
A Kiev il ministro dell'interno ucraino ad interim, Arsen Avakov, ha messo in allerta le forze di polizia, comprese quelle speciali. Annunciando sulla propria pagina Facebook l'allerta delle forze di sicurezza, il ministro ha precisato di avere preso questa decisione "per fronteggiare lo sviluppo di azioni estremiste" e "scontri armati nel centro della città" ed "evitare un bagno di sangue". Le forze dell'ordine hanno bloccato tutto il quartiere adiacente alla sede del Parlamento.
Intanto l'aviazione russa sta pattugliando lo spazio aereo occidentale del Paese dopo lo stato di allerta deciso ieri dal presidente Putin, che è anche comandante delle forze armate. Lo scenario simulato è quello di un bombardamento dei bersagli nemici, in luoghi che saranno resi noti solo dopo l'esercitazione. Anche i paracadutisti e i marine russi si stanno trasferendo nelle zone di esercitazione prestabilite, che non sono ancora note. Il loro sbarco rientra sempre nelle manovre ordinate ieri da Putin, con il coinvolgimento di 150 mila uomini, 90 aerei, 120 elicotteri, 880 carri armati, oltre 1200 mezzi di vario genere e sino a 80 navi della flotta del Nord e del Mar Baltico.
Ma le esercitazioni non hanno fatto altro che aumentare la tensione.
"Qualsiasi movimento dei militari della flotta russa del Mar Nero in Crimea, fuori delle zone prestabilite dagli accordi bilaterali, sarà valutato come aggressione" contro l'Ucraina, ha detto alla RadaAleksandr Turcinov, capo del parlamento ucraino e presidente ad interim. "Lo Stato ucraino potrà difendere la propria sovranità e integrità territoriale". Il Paese, ha aggiunto, si rivolge alla dirigenza russa ricordando che essa è garante dell'integrità territoriale dell'Ucraina.
Nel mentre sarebbero in corso trattative a Sinferopoli tra gli occupanti filorussi del parlamento locale e il premier di Crimea, Anatoli Moghilev. Gli autori del blizt hanno spiegato il loro gesto con la necessità di mettere sotto controllo l'edificio dopo gli scontri di ieri con la minoranza tartara, schieratasi a favore delle nuove autorità ucraine.
L'incaricato d'affari russo in Ucraina, Andrei Vorobiov, è stato convocato al ministero degli esteri ucraino: lo riferisce lo stesso ministero, che ha chiesto il rispetto dell'integrità territoriale.
L'incaricato d'affari è stato convocato dopo che l'ambasciatore russo Mikhail Zurabiv, di cui fa le veci in sua assenza, era stato richiamato a Mosca il 23 febbraio scorso per consultazioni. A Vorobiov sono state consegnate due note. Nella prima si chiede che Mosca si astenga dagli spostamenti dei reparti militari della flotta del Mar Nero, dislocati temporaneamente in Ucraina, fuori dei limiti prestabiliti. Con la seconda nota Kiev chiede di tenere urgentemente consultazioni bilaterali sugli ultimi avvenimenti in Ucraina sulla base dell'articolo 7 del trattato di amicizia, cooperazione e partnership del 31 maggio 1997. A Vorobion inoltre è stato ricordato che la Russia, come Paese garante, si è impegnata a rispettare l'indipendenza, la sovranità e le frontiere esistenti dell'Ucraina, in base al memorandum di Budapest del 5 dicembre 1994.
La polizia stradale ucraina ha poi fermato alle porte di Sinferopoli, capitale della Crimea, alcuni blindati russi, facendoli tornare alla propria base: lo riferisce su Facebook il ministro degli interni ad interim Arsem Avakov.
Il ritorno di IanukovichIn tutto questo è ricomparso l'ormai ex presidente Viktor Ianukovich, che ha deciso di inviare una dichiarazione alla Itar-Tass
"Mi considero ancora il legittimo capo dello Stato ucraino eletto dai cittadini ucraini in libere elezioni"
Ianukovich ha quindi dichiarato di essere "risoluto a battermi ad oltranza per la realizzazione degli accordi di compromesso per far uscire l'Ucraina da una profonda crisi politica", riferendosi all'intesa siglata con i leader dell'opposizione il 21 febbraio con la mediazione europea. "Le decisioni che si prendono alla Rada (il parlamento ucraino, ndr) in assenza di molti membri del partito delle Regioni e di altri, preoccupati per la propria sicurezza, sono illegittime", ha aggiunto Ianukovich, chiedendo che sia ripristinato l'ordine costituzionale.  Quindi ha concluso: "Sono costretto a chiedere alle autorità russe di garantire la mia sicurezza personale dalle azioni degli estremisti".
La risposta non ha tardato ad arrivare. Mosca garantirà la sicurezza di Ianukovich nel territorio della federazione russa, dice una fonte citata dall'agenzia statale Itar-Tass. "Dato che il presidente Ianukovich si e' rivolto alle autorita' della Federazione russa chiedendo di garantire la sua sicurezza personale, questa richiesta e' stata soddisfatta sul territorio della Federazione russa", ha spiegato la fonte.
La Nato
"Sono preoccupato per gli sviluppi in Crimea. Sollecito la Russia a non intraprendere azioni che possano accrescere la tensione o creare equivoci", così il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen su Twitter. Che poi aggiunge:
"Sollecito la nuova leadership ucraina a continuare con i suoi sforzi per instaurare un processo politico inclusivo che rifletta le aspirazioni democratiche dell'intero popolo ucraino. E sollecito tutte le parti ad evitare scontri, ad astenersi da provocazioni, e tornare alla strada del dialogo"
Mosca dal canto suo assicura che rispetta in modo stretto gli accordi russo-ucraini sulla propria flotta del Mar Nero, ospitata a Sebastopoli, nella penisola ucraina di Crimea. "Per quanto riguarda le dichiarazione sulle violazioni da parte russa degli accordi sulla flotta del Mar Nero, dichiariamo che nella attuale situazione difficile la flotta russa del Mar Nero rispetta in modo rigoroso gli accordi in questione", si legge in una del ministero degli esteri russo.

(ANSA)

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