sabato 30 novembre 2013

Ruby: 'Cav elargi' danaro a testimoni'

Stessa ipotesi di reato per i difensori di Berlusconi, Ghedini e Longo


 Ruby e Silvio Berlusconi

 Silvio Berlusconi

Corruzione in atti giudiziari: è questo il reato ipotizzato nei confronti di Silvio Berlusconi e dei suoi legali Ghedini e Longo, oltre che di alcune ragazze ospiti ad Arcore, dai giudici di Milano nelle motivazione del cosiddetto processo Ruby 2.
Silvio Berlusconi è ''gravemente'' indiziato del reato ''di corruzioni in atti giudiziari'' in qualità ''di soggetto che elargiva il denaro e le altre utilità'' alle ragazze-testimoni. Lo scrivono i giudici della Quinta sezione penale del tribunale di Milano, presieduti da Annamaria Gatto, nelle motivazioni della sentenza 'Ruby 2'.
Giudici, Cav utilizzatore finale prostitute- Silvio Berlusconi è stato ritenuto dai giudici del tribunale di Milano l'"utilizzatore finale delle prostitute" e l'ex consigliera regionale Nicole Minetti "il tramite, per il pagamento di "una parte del corrispettivo corrisposto per il meretricio". Lo si legge in un passaggio delle motivazioni del processo cosiddetto Ruby 2. Il tribunale nelle motivazioni ha spiegato che Nicole Minetti avrebbe avuto un ruolo di "intermediazione affinché le ragazze (...) avessero la disponibilità di abitare in appartamenti in via Olgettina a titolo completamente gratuito, ossia non dovendo pagare né il canone di affitto" né le altre spese. Pertanto per il collegio "il dato che i canoni di locazione e le bollette varie venissero per il tramite della Minetti, pagati dall'utilizzatore finale delle prostitute denota come tali pagamenti costituissero, in concreto, una parte del corrispettivo corrisposto per il meretricio stesso
Le motivazioni sono state depositate con qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza dei termini le motivazioni della sentenza con cui lo scorso luglio Lele Mora ed Emilio Fede sono stati condannati a 7 anni e Nicole Minetti a 5 anni per il caso Ruby. Nelle motivazioni si sapranno anche le ragioni per cui il tribunale ha disposto la trasmissione degli atti al Pm per, tra gli altri, Silvio Berlusconi, i suoi legali e Ruby.
Corruzione in atti giudiziari anche per la giovane marocchina e il suo ex avvocato Luca Giuliante. Il legale si sarebbe interessato ''ai vari pagamenti in contanti e bonifici'' che Karima avrebbe ricevuto ''periodicamente''.
In un passaggio delle motivazioni della sentenza a carico di Emilio Fede e Lele Mora, condannati a sette anni, e di Nicole Minetti, condannata a cinque anni, i giudici della quinta sezione penale (presidente del collegio Annamaria Gatto) ricostruiscono la riunione avvenuta ad Arcore il 15 gennaio 2011, quando dopo le perquisizioni del giorno precedente molte delle ragazze ospiti alla serate vennero convocate a Villa San Martino. ''Tutti i soggetti partecipanti alla riunione e, quindi, anche tutte le ragazze, sono gravemente indiziati'', secondo i giudici del reato di corruzione in atti giudiziari. Le ragazze, infatti, ''che poi rendevano false testimonianze (...) in qualità di testimoni e, quindi, pubblici ufficiali, ricevevano denaro ed altre utilità, sia prima che dopo aver deposto come testimoni''. Berlusconi viene indicato dai giudici come ''colui che elargiva (e tuttora elargisce) le somme'' alle ragazze. Gli avvocati Ghedini e Longo ''in qualità di concorrenti'' avrebbero ''partecipato, nella loro qualità di difensori di Berlusconi, alla riunione del 15 gennaio 2011''.
I giudici del tribunale di Milano, nelle motivazioni della sentenza del processo 'Ruby 2', per la giovane marocchina in concorso con il suo ex legale, l'avvocato Luca Giuliante, hanno ipotizzato anche il reato di rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale. È quanto si legge nell'atto nella parte in cui il collegio ha disposto la trasmissione degli atti ai pm per Karima e Giuliante in riferimento al 'misterioso' interrogatorio della notte tra il 6 e il 7 ottobre 2010 della giovane davanti al legale, a Mora e ''un emissario di lui''.
Ruby ha inquinato prove con conferenza stampa - Ruby ''prima di deporre come testimone'' nel processo a carico di Fede, Mora e Minetti rese ''pubbliche dichiarazioni'' mettendo in atto ''un'attività di possibile contaminazione probatoria''. Lo scrivono i giudici di Milano riferendosi alla protesta che inscenò la ragazza davanti al Tribunale convocando la stampa lo scorso aprile per difendere se' stessa e Berlusconi. Il collegio fa notare come Ruby lesse un testo dal ''linguaggio particolarmente tecnico'', per sua stessa ammissione ''preparato da altri'', non ''è noto da chi''.
Giudici, Giuliante rivelò atti secretati a Cav  L'avvocato Luca Giuliante, ex legale di Ruby, avrebbe rivelato a Silvio Berlusconi il contenuto dell' ''anomalo'' interrogatorio a cui la giovane venne sottoposta nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2010. È quanto si legge nelle motivazioni del processo Ruby 2. I giudici nella loro ricostruzione hanno aggiunto che il Cavaliere ''a sua volta rendeva partecipi delle notizie apprese vari personaggi del suo entourage, tra cui Nicole Minetti''. Nell'interrogatorio a Karima vennero chieste notizie coperte da segreto istruttorio.
Fede e Mora compari che agivano in tandem  - Emilio Fede e Lele Mora condannati dal tribunale a 7 anni di carcere nel processo 'Ruby 2' sono stati compari e avrebbero agito "costantemente in tandem (...), in totale sinergia per procurare al 'produttore' i 'programmi' che gli piacevano". Lo scrivono i giudici nelle motivazioni parlando anche dei "servigi" di Mora "per procurare a Silvio Berlusconi ospiti di suo gradimento". Attività per cui Fede "trattava con l'ex premier la dazione di denaro a Mora pretendendo da questi un rilevante compenso per la mediazione".
'Da ragazze-testi risposte e frasi identiche ' - Le ragazze ospiti alle serate di Arcore, che hanno preso 2.500 euro al mese da Silvio Berlusconi mentre erano testi nei processi sul caso Ruby, ''rendevano'' in aula ''dichiarazioni perfettamente sovrapponibili, anche con l'uso di linguaggio non congruo rispetto alla loro estrazione culturale''. Lo scrivono i giudici di Milano del processo 'Ruby 2', che sottolineano la ''ricorrenza'' nelle deposizioni ''di frasaggi identici'' e ''terminologie'' di cui le giovani ''a precisa domanda'' non ''sapevano riferire il significato''.
Avvocati Berlusconi, 'motivazioni sconnesse da realta''.  Le motivazioni della sentenza Ruby bis per quanto attiene l'asserita attività di inquinamento probatorio, sono totalmente sconnesse dalla realtà e dai riscontri fattuali". Lo dichiarano i legali di Silvio Berlusconi Piero Longo e Niccolò Ghedini.
D'Alessandro e Capezzone disegno criminoso contro Berlusconi - "Le motivazioni del processo 'Ruby bis' sono la prova regina del disegno criminoso nei confronti di Silvio Berlusconi". E' quanto afferma Luca d'Alessandro (FI), segretario della commissione Giustizia della Camera.
(ANSA)

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