lunedì 29 luglio 2013

Cultura, è morto Ugo Riccarelli premio Strega per “Il dolore perfetto”

Aveva 58 anni ed era un blogger del fattoquotidiano.it. Aveva vinto anche il Campiello europeo. Il ricordi di Veltroni: "Era uno scrittore sapiente ed elegante, era una persona straordinaria capace di reagire ad ogni avversità, era un amico a cui ero legato da vero affetto. Ugo l’avevo conosciuto leggendo i suoi libri bellissimi e densi"


Cultura, è morto Ugo Riccarelli premio Strega per “Il dolore perfetto”

E’ morto lo scrittore Ugo Riccarelli, vincitore del Premio Strega con il romanzo “Il dolore perfetto”. Riccarelli aveva 58 anni ed era un blogger del fattoquotidiano.it. Lo scrittore è morto in ospedale a Roma, dove era ricoverato da tempo. Nato nel 1954 a Ciriè, “in una cittadina della cintura torinese, da una famiglia toscana”, come scritto dallo stesso autore sul suo blog, aveva studiato Filosofia all’Università di Torino “superando tutti gli esami, ma non sostenendo l’esame di Laurea”.
“Per molto tempo – si legge nel blog dello scrittore – mi sono occupato di azione e promozione culturale in campo scolastico e teatrale, aprendo un cineclub, fondando un gruppo teatrale, lavorando in biblioteche civiche. Nel 1985 ho iniziato il mio percorso di emigrante al contrario, cominciando a scendere a Sud, verso Pisa dove ho vissuto per 16 anni continuando ad occuparmi di teatro. E’ di questo periodo la collaborazione con Il Teatro del Tè diretto da Claudio Neri, con il quale ho realizzato ‘Tango delle notti bianche e Garrincha. Mi sono inoltre occupato di di comunicazione e sono stato addetto stampa al Comune nell’Ufficio Stampa più letterario d’Italia diretto da Athos Bigongiali. Nel 1998, infatti, io vinsi il Selezione Campiello e lui entrò in cinquina al Viareggio”. 
Nel 2002 si trasferisce a Roma, lavorando nello staff del primo cittadino Walter Veltroni prima e con il Teatro di Roma poi. E’ del 1995 “Le scarpe appese al cuore” il suo primo libro, pubblicato conFeltrinelli. Seguono “Un uomo che forse si chiamava Schulz” (Piemme 1998) premiato con il Selezione Campiello 1998 e, nella traduzione francese, con il Prix Wizo 2001, “Stramonio” (Piemme 2000 e Einaudi 2009), “Il dolore perfetto” (Mondadori 2004) vincitore del Premio Strega 2004 e, nella traduzione spagnola, del Campiello Europeo nel 2006; “Un mare di nulla” (Mondadori 2006), “Comallamore” (Mondadori 2009), “Ricucire la vita” (Piemme 2011) e “L’amore graffia il mondo” (Mondadori 2012), oltre alle raccolte di racconti “L’Angelo di Coppi” (Mondadori 2002), “Pensieri crudeli” (Perrone 2006) e “Diletto” (Voland 2009). Riccarelli ha anche collaborato con diverse testate giornalistiche. 
“Il mio ricordo di Ugo è il ricordo della sua forza, un uomo minuto con un grande cuore. Riccarelli aveva fatto il trapianto di cuore e polmoni in Inghilterra. Lo caratterizzava la sua immensa vitalità e gioia di vivere. Non l’ho mai sentito lamentarsi né compatirsi, aveva una forza interiore enorme e lo aiutavano la scrittura e l’arte. Nei libri trasferiva gran parte della sua vitalità” ricorda Antonio Franchini, direttore editoriale della narrativa Mondadori. “Aveva vissuto con grandissima gioia la partecipazione del suo libro ‘L’Amore graffia il Mondo’ al premio Campiello ed era molto triste per non poterci essere. Al di là de ‘Le scarpe appese al cuore’ non aveva mai parlato di sé. In questo testo il protagonista era la sua mamma e come lei si fosse impegnata nel far vivere a tutti i costi il suo bambino”.
Commosso il ricordo di Veltroni: “Apprendo con grande dolore la notizia della morte di Ugo Riccarelli. Era uno scrittore sapiente ed elegante, era una persona straordinaria capace di reagire ad ogni avversità, era un amico a cui ero legato da vero affetto. Ugo l’avevo conosciuto leggendo i suoi libri bellissimi e densi. Questo mi aveva spinto ad incontrarlo e dai nostri incontri era nata l’amicizia e la collaborazione negli anni del Campidoglio. Se ne è andato senza avere ancora sessant’anni dopo una vita segnata da malattie e da un trapianto di cui racconta nella sua prima opera letteraria. Ma la sua capacità di reagire era inestinguibile come la sua voglia di vivere e discrivere. Fui felice per lui quando nel 2005 premio Strega arrivò come meritato riconoscimento per un autore che non aveva mai sgomitato per apparire. In questo momento sono vicino alla sua famiglia e a quanti lo hanno amato”. 

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