lunedì 1 luglio 2013

La "bestia da soma" a Piazza San Giovanni, Roma.

A Piazza San Giovanni, Roma, c'è un negozio e per ovvi motivi non vi dico ne il nome e ne di che tipo di attività si tratti. Un piccolo negozio a conduzione familiare dove, come capita spesso, la dignità umana è calpestata. C'è una donna, una dipendente che da tre anni lavora tutti i santi giorni, dal lunedì fino alla domenica, compreso le festività. Un essere umano che , come tanti di noi, per mancanza di opportunità e per sopravvivere in questa società capitalista è costretta a lavorarci per 12 ore di fila, massimo mezz'ora di pausa e per trenta maledetti euro al giorno. E' piena di tagli alle braccia, i piedi le fanno male e compra le medicine per sopportare il dolore, una donna zombie, un automa guidato dal proprietario balordo. 

Siamo nel 2011 e queste condizioni di schiavitù che nemmeno nell'800 esistevano, non sono rare ma all'ordine del giorno. Nessuno potrà mai difenderla, nessun sindacato potrà mai aiutarla per reclamare i suoi diritti, a nessuno sciopero potrà mai partecipare, e nessuno potrà mai trovargli un lavoro alternativo, i soldi per pagare l'affitto e il cibo. 

Se fossi un pittore raffigurerei questa donna come una bestia da soma, proprio come quel bellissimo e tragico dipinto di Teofilo Patini del 1886. Proprio il quadro realistico che rappresentava la dura vita condotta dalle donne della seconda metà dell'800.  Ma siamo nel 2011 e sia uomini che donne vivono questa perenne schiavitù.

Ironia della sorte quel negozio fu uno dei tanti presi di mira dai tanto odiati ragazzi che hanno messo a fuoco la Capitale e che per reazione quel destroide di Di Pietro (ma perchè vi meravigliate da questo uomo che io combatto con tutte le mie forze da sempre?) ha invocato la legge Reale. 

Il "povero" uomo, ho saputo, pare che si sia pure lamentato per le vetrine in frantumi del suo negozio. Se c'è una violenza da condannare con tutte le forze è quella che subisce perennemente quella donna, e non è l'unico essere umano . E se un ragazzo che ha partecipato agli assalti rischia addirittura una pena fino ai 15 anni( ma sono matti?) di galera, io non so quale condanna potrebbe avere un imprenditore che calpesta la dignità umana ad una persona i quel modo.

E per questo stato di cose non dovremmo indignarci in un solo giorno, ma per sempre.


http://incarcerato.blogspot.it/2011/10/la-bestia-da-soma-piazza-san-giovanni.html

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