Pochi minuti fa, alla Camera, con un intervento memorabile, la segretaria del PD Elly Schlein ha letteralmente demolito per filo e per segno le bugie e le contraddizioni dei ministri Nordio e Piantedosi e di una Giorgia Meloni in fuga.
E lo ha fatto con leggi, fatti, eventi e orari alla mano:
"Oggi in quest'aula doveva esserci Giorgia Meloni. Non può pensare di cavarsela coi video e le dirette sui social. Non è ai suoi follower su Instagram che deve spiegare, ma all'Italia.
Su Almasri pende il mandato dalla Corte Penale internazionale, che l'accusa di avere picchiato, torturato, stuprato anche un bambino di 5 anni e ucciso personalmente detenuti.
Ma nonostante questo, viene scarcerato e fatto salire su un aereo di Stato con tutti gli onori.
Doveva esserci Georgia Meloni qui oggi a chiarire. Ve la ricordate? Diceva che avrebbe dato la caccia ai trafficanti in tutto il globo terracqueo e invece li rimanda a casa con il rimpatrio più veloce della storia d'Italia.
Ministro Nordio, lei non ha parlato da ministro in quest'aula. Ha parlato da avvocato difensore di un torturatore.
Prima ci dice che Almasri è stato liberato perché non ha fatto in tempo a tradurre 40 pagine dall'inglese. Poi però ci dice che in realtà le aveva lette così bene che ha rinvenuto dei vizi. Bene, avete ammesso che è stata una scelta politica!
Secondo: se il problema fosse stato davvero stato un cavillo procedurale, perché non avete provveduto a farlo ri-arrestare il minuto dopo?
Perché ha mentito al paese con una nota, che tutti abbiamo ricevuto alle 16.04 il giorno in cui è stato scarcerato, in cui affermava di aver ricevuto gli atti dalla Corte Penale e che li stava valutando, quando già alle 11.13 una aereo Falcon 900, autorizzato da Palazzo Chigi, attendeva all'Aeroporto di Torino il torturatore per riportarla a casa?
Che cosa doveva valutare, ministro? L'articolo 4 della legge 237 parla chiaro: il ministro deve trasmettere gli atti, non valutarli. Lei ha accusato noi di non aver letto le carte, ma lei non ha letto la legge, ministro. E l'ha violata davanti al paese.
Le faccio una domanda in più: perché Meloni, come il ministro Piantedosi, insiste con il dire che il torturatore Almasri sia stato rimpatriato per ragioni di sicurezza? Quindi ci state forse dicendo che i criminali, per sicurezza, è meglio liberarli e lasciarli fuori dal carcere?
Se Almasri rappresenta una minaccia per la sicurezza in Italia, perché non in Libia dove l'avete mandato a continuare a torturare? E poi, se erano tanto sbagliate le accuse della Corte Penale Internazionale, perché lo avete rimpatriato con urgenza?
Mettetevi d'accordo, non vi siete parlati prima di venire in questa aula? Quindi il paradoss è che Meloni ha ammesso la pericolosità del soggetto, come indicato dalla Corte, ma per gli stessi motivi per cui la Corte lo voleva all'AIA per processarlo, ha preferito liberarlo.
Quando la settimana scorsa voi vi siete sottrati all'informativa in quest'Aula, ce n'è stata un'altra: quella delle vittime delle torture di Almasri, che chiedono giustizia, giustizia che voi avete scelto di negare loro.
Dicono che ancora lo sognano la notte, che ricordano ancora le botte. Dicono che non capiscono come fa chi si professa, donna, madre e cristiana a liberare un torturatore di bambini. È una domanda piuttosto semplice.
Meloni ha mandato i ministri in aula, un atteggiamento da Presidente del Coniglio, più che da Presidente del Consiglio.
Scappa, scappa dalle sue responsabilità, ma la domanda è semplice: ha dato lei l'ordine di riaccompagnare a casa il torturatore libico? Chi ha deciso di riportarlo con volo di stato in Libia? Perché non ce lo dice, che cosa nasconde colei che ogni due per tre grida al complotto dei poteri forti e di non essere ricattabile?
La verità è molto più semplice di così, ministri. Basta dirla. La verità è che avevate paura che smettessero di fare il vostro lavoro sporco in Libia e che facendo ripartire i barconi sarebbe emerso tutto il fallimento dei vostri inumani centri in Albania e della balla dell'effetto deterrente.
E così in quei centri avete deportato i torturati di Almasri mentre riportavate lui a torturare. Che paese vogliamo essere? Dalla parte dei torturati o dalla parte dei torturatori?
Noi vi tormenteremo finché non risponderete, presidente Meloni".
Da applausi.
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