I social sono innondati da questa card.
L'ho vista (ovviamente) anche su molte pagine di politici leghisti.
Mi interrogo se è semplicemente malafede o il probabile segno di un decadimento cognitivo senza più speranza.
Si dovrebbe chiedere scusa alla Carini perché la pugile algerina Imane Khelif non è stata ammessa a partecipare ai prossimi Campionati del Mondo di boxe femminile perché «non soddisfa i criteri di idoneità a causa di livelli di testosterone troppo alto».
Chi l'ha deciso? L' IBA, organizzazione che il CIO (comitato internazionale olimpico) non riconosce. Dove il Presidente è russo, la sede è in Russia e il maggior sponsor è Gazprom.
Un organismo talmente screditato che neanche la federazione italiana boxe vi si riconosce più.
Ma la cosa che manda ai matti è che questa decisione dell'IBA è una non notizia perché è esattamente la stessa posizione che ha tenuto in passato e che aveva scatenato il casino alle Olimpiadi di Parigi.
Quindi non è cambiato nulla di nulla.
Un'organizzazione farlocca gestita da oligarchi di un Paese transfobico ha confermato una decisione del passato.
Tanto è bastato per far tornare molti a ridefinire Imane un uomo, con un tale livello di odio e becerume da levare il fiato.
Tocca riscrivere che Imane Khelif è una donna.
Tocca confermare che Angela Carini e tutti quelli che gli andarono dietro in quella pagliacciata del ritiro dopo un round, fecero una figuraccia, altro che scuse.
È che ormai siete in fissa.
Voi e quei disagiati che stanno alla Casa Bianca e al Cremlino (allineatissimi su questi temi) che vedono nelle persone transgender, anche quando non lo sono, il male del mondo.
Luca Paladini
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