"Il motivo per cui Ulivieri ce l’ha avuta con me, era la gelosia. Non ne vedo altri.
Di episodi ce ne sono stati tanti, li ho voluti dimenticare.
Quello che non ho dimenticato, è stato il trattamento che mi ha riservato prima delle partite che il Bologna avrebbe giocato contro Milan e Juventus, le mie ex squadre.
Per tutta la settimana, parlo di quella che per me era la prima partita da ex. Il sabato pomeriggio facciamo la rifinitura, e scopro che sarei andato in panchina...
Mi aveva umiliato, glielo dissi. Con aria decisa, ma con educazione.
Contro la Juventus stessa cosa... Allora non ci ho visto più. Ho pensato: ah, ma allora questo mi prende per il sedere apposta!
Ho avuto un confronto duro con lui.
Appena mi vide, Ulivieri cincischiò: «Ti metto in campo quando gli altri sono stanchi, devi capire».
E io: «No, io non devo capire proprio niente, sei tu che mi stai prendendo in giro dall’inizio dell’anno!».
Lui abbozzò una risposta, mi chiese perché la facevo così difficile.
A quel punto andai di fuori.
Gli urlai di tutto. Sì, ero davvero andato di fuori.
Dopo la Juventus ho sempre giocato titolare, ma anche nel girone di ritorno, di dispetti me ne ha fatti.
Aveva paura che segnassi troppo: se segnavo troppo i giornali parlavano di me, non di lui.
Mi ha fatto cose che la gente non ha idea.
L’Ulivieri che ho conosciuto io soffriva di protagonismo. Ci sono allenatori che rifiutano il dialogo, gelosi, che devono far sempre vedere di avere scoperto l’acqua calda.
Io ne ho avuti tre.
Comunque, nonostante tutto, lui non è stato il peggiore. E che ne so, forse ora, dopo questi anni, si è fatto un’altra idea del sottoscritto."
[Roberto Baggio]
Fonte: autobiografia "Una porta nel cielo"
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