Di Pino Cabras
Le grandi piattaforme che hanno rinchiuso le mandrie della Rete in pochi enormi recinti privati - compreso quello in cui ora leggete queste righe - hanno proprietari che coordinano la gestione dei recinti con le strategie della presidenza degli Stati Uniti d'America. Tali piattaforme sono totalmente interfacciate con la National Security Agency, l'agenzia spionistica che ha in pancia ogni vostro dato pubblico e privato che abbiate mai prodotto. In confronto a qualsiasi polizia politica che abbia spiato e condizionato i cittadini nel XX secolo, le piattaforme social di oggi sono di parecchi ordini di grandezza più pervasive, censorie e condizionanti. Qualche tenutario di questo mega-bordello trita-dati ha perfino dovuto ammettere sotto giuramento che durante Lo Grande Morbo Dello Secolo (e la collegata campagna mondiale per obbligare le masse a iniettarsi pro-farmaci sperimentali) si faceva dettare direttamente la linea dal presidente USA su cosa e come censurare.
Per questa ragione trovo che sia una fesseria la scelta fatta da alcuni artisti ancora vivi ma artisticamente defunti da molto tempo, ossia quella di boicottare una di queste piattaforme senza dire (e nemmeno immaginare) nulla sugli intollerabili difetti imposti dai padroni alle altre piattaforme. Morire artisticamente li ha forse trasformati in tifosi piccoloborghesi dalla visione estremamente limitata, del tutto inetti anche di fronte a ragionamenti elementari, rinchiusi in una bolla di sussiego perbenista ingiustificato.
Certo che il potere dei feudatari digitali globali come Musk è una gravissima questione che rende inquietante la dismisura della loro influenza, anche quando la loro piattaforma è (provvisoriamente) più libera delle altre! Ma è per ora più inquietante il fatto che quelli che si sono svegliati dal torpore si sveglino solo in una direzione. Il problema non è tanto che soffrano del potere di Musk, quanto che si sentano disturbati esattamente dalla quota di maggiore libertà che al momento passa per X, al netto delle sue censure. Sembrano non imparare mai.”
Finiamo sempre nello stesso cortocircuito, dissenso e orrore a comando non hanno senso.
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