Owen Hart è stato uno dei wrestler più amati dai propri colleghi che con lui condividevano il ring, inclusi il suo più famoso fratello Bret (con cui amava scherzare e fare surf di nascosto dagli occhi dei fans per motivi di kayfabe) ed il gigantesco Yokozuna, con cui conquistò anche un titolo di coppia a WrestleMania XI.
Nel dicembre del 1998 Owen rilasciò alcune dichiarazioni a Slam! Wrestling che, rileggendole oggi, lasciano un retrogusto molto amaro in bocca.
Dopo i fattacci di Survivor Series 1997, con lo screwjob di Montreal ai danni di suo fratello Bret, Owen si trovò ad un bivio: lasciare anche lui la WWF (come già avevano fatto i cognati Jim "The Anvil" Neidhart e "British Bulldog" Davieboy Smith) e raggiungere Bret in WCW appena possibile, oppure continuare il suo percorso con Vince McMahon e la WWF.
Per diverso tempo Owen stette fuori dalle scene, poi una chiacchierata con il capo gli schiarì le idee. Quando parlò con Vince a quattr'occhi, informandolo che la decisione migliore per lui sarebbe stata raggiungere la sua famiglia, McMahon si oppose strenuamente, facendogli notare che il suo contratto lo legava ancora per molto tempo a Stamford, che non lo avrebbe liberato dal suo legame con la WWF e che - soprattutto - non vi era alcun motivo.
Owen, dal canto suo, dichiarò che dopo 11 anni di "matrimonio felice" tra lui e Bret, McMahon non si era fatto scrupoli a tradirlo in diretta TV e questo non pendeva certo a favore del capo della World Wrestling Federation.
Ma Vince, grande affabulatore, mise sul piatto la realtà dei fatti: Owen era ancora giovane, già però famoso ed esperto, e soprattutto con un curriculum immacolato: niente storie di alcool, droghe, steroidi o dipendenze varie, amato dai colleghi e dalla dirigenza, venerato dai fan e senza alcun episodio controverso accaduto fuori dalle scene. Il futuro, per lui, era senza limiti e McMahon contava di averlo ancora per molto con lui.
Le sue parole lo rincuorarono e decise di rimanere in WWF, nonostante questo gli portò non pochi contrasti con Bret e la sua famiglia. Nelle mente di Owen però, quelle parole signifivano altro: un futuro, a breve termine, lontano dal wrestling.
Owen, una volta terminato il contratto che lo legava alla WWF e messi da parte quanti più soldi possibile, avrebbe deciso in cuor suo di abbandonare il quadrato, per non ritrovarsi malconcio e dolorante a 60 anni in quelle tristi convention per il solo gusto di dire "hey, io sono uh wrestler!", ma soprattutto per dedicarsi al suo unico, grande ed importantissimo obiettivo finale:
La sua famiglia.
L'idea di Owen era quella di prendere una grande casa, vedere i propri figli crescere, assaporare i veri momenti della vita, che non sono la vittoria del titolo mondiale al Madison Square Garden o la conquista della Royal Rumble o ancora una introduzione alla Hall of Fame, ma presenziare alla festa dei 18 anni del proprio bambino, vederlo sposarsi, diventare magari nonno e - soprattutto - sdraiarsi in pantofole e birra alla mano davanti alla TV abbracciato alla propria moglie. Proprio per questo il progetto ultimo era cominciato nel 1999, con l'acquisizione della sua grande casa dei sogni per vivere insieme a sua moglie Martha una bella fetta di anni, l'ultima, della sua vita, insieme.
5 mesi dopo questa intervista morirà tragicamente cadendo da una cima vertiginosa sul ring e causandosi fratture ed emorragie che lo porteranno all'estremo saluto.
Tutti i suoi sogni, le sue speranze, i suoi desideri (suoi e di sua moglie Martha) moriranno con lui quel 23 Maggio del 1999.
Il Vostro Sempre (poco) Umile Maestro Zamo
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