Il Gilbert U-238 Atomic Energy Lab è, probabilmente, il gioco che tutti vorrebbero ma che nessuno avrebbe mai il coraggio di comprare. Il kit era stato creato appositamente per permettere ai bambini di osservare reazioni nucleari e chimiche usando materiale radioattivo. C’è da far presente che erano gli anni Cinquanta e che questo era solo uno delle decine di kit di laboratorio per le reazioni chimiche sul mercato. Ma non era tutto, basti pensare che erano a centinaia i prodotti (creme, bevande, dentifrici, pillole et cetera) che contenevano sostanze radioattive.
L’inventore, Alfred Carlton Gilbert, nella sua autobiografia scrisse che l’Atomic Energy Lab era “il più spettacolare dei loro giocattoli”. Nato con l’intenzione di essere un gioco educativo, era stato messo in commercio nel 1950 ad un prezzo di 49.50$; il kit conteneva una camera a nebbia, che permetteva all’osservatore di guardare le particelle alfa, un contatore Geiger per misurare le radiazioni, quattro vasetti di vetro contenenti campioni minerali di uranio, alcuni fortemente radioattivi come la torbernite, e sorgenti che emettevano radiazioni. Le istruzioni presenti garantivano che tutti i materiali erano stati certificati come completamente sicuri e avvertivano la massima cautela nel non rompere i vasetti che contenevano i campioni.
La rivista specializzata IEEE Spectrum ha pubblicato un articolo recente, descrivendo come la probabile esposizione alle radiazioni come minima, a condizione che i campioni non siano rimossi dai loro contenitori, in conformità con le avvertenze del kit stesso. Nel 2006 invece la rivista Radar Megazine ha definito il gioco come uno dei dieci giocattoli più pericolosi di tutti i tempi.
Storie Scientifiche
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