EDOARDO CALTAGIRONE GUADAGNA 1,8 MILIONI ALL'ANNO MA DA 15 ANNI NON RIVOLGE LA PAROLA AL FRATELLO FRANCESCO GAETANO - CONTROLLA IL 33,34% DEL GRUPPO, MA TUTTE LE SCELTE SONO DI FRANCO - A DIVIDERLI, SEMBRA, ANTICHI RANCORI FAMILIARI NON CERTO IL BUSINESS - GUARDA CASO FA IL PALAZZINARO PURE LUI, MA A MILANO
Adriano Bonafede per “Affari&Finanza - la Repubblica”
Edoardo è l'"altro" Caltagirone. Fratello del ben più famoso Francesco Gaetano, detto Franco, a cui fa capo una piccola conglomerata di cemento, media, costruzioni e immobili.
Certo, in una famiglia dove i nomi di Francesco, Gaetano, Edoardo si rincorrono e si ripetono in più generazioni, ce ne sono anche altri che portano questo nome. Del fratello di Franco, però, non si parla praticamente mai. È anche difficile trovare notizie su di lui.
Strano, perché - sulla carta - non sembra proprio l' ultima ruota del carro: è vero che suo fratello comanda stabilmente, e senza tentennamenti, con una quota del 54,260 per cento nella Caltagirone Spa, la holding del composito gruppo dove troviamo le controllate e quotate Cementir, Caltagirone Editore, Vianini Industria e anche l' appena delistata Vianini lavori, oltre che un' innumerevole lista di piccole e semisconosciute società.
Ma al secondo
posto, con il 33,342 per cento c' è proprio lui, Edoardo: una quota
importante, che permetterebbe anche di bloccare operazioni straordinarie
in assemblea. Se Edoardo volesse. Ma non ha mai voluto, a quanto pare. A
lui è sempre andata bene così, come suo fratello ha guidato il gruppo.
Ma anche, forse, perché in Caltagirone Spa in tutti questi anni non è mai avvenuto nulla di importante: mai sono state prese decisioni di aumenti di capitale, di operazioni straordinarie o di qualsivoglia operazione. La holding è una holding soltanto formale.
Tutte
le operazioni più importanti sono infatti avvenute "al piano di sotto",
fra le partecipate o controllate. Ad esempio, nei mesi scorsi è stata
fatta un' Opa su Vianini Lavori, che poi è stata delistata, mentre
Vianini Industria ha acquisito 228 milioni di immobili dalla Domus di
Franco Caltagirone con il progetto di trasformarsi da società
industriale a immobiliare. Un' operazione, quest' ultima, fra parti
correlate, finita sotto i riflettori della Consob, che ha chiesto
delucidazioni e che sta ancora esaminando le risposte ricevute.
edoardo caltagirone con la moglie aura
Tutte
queste operazioni non hanno portato alcun vantaggio a Edoardo perché
"al piano di sopra" sembra non se ne sia mai parlato. Del resto, l' Opa
sulla Vianini Lavori l' ha fatta con il suo patrimonio personale lo
stesso Franco Caltagirone, ed è stato tempestivo perché l' operazione è
avvenuta qualche mese prima che fosse venduta la partecipata Grandi
Stazioni, che ha prodotto una plusvalenza. Anche la decisione su Vianini
Industria non è passata attraverso un progetto della Caltagirone Spa.
L'
unico ruolo di Edoardo, nell' impero che dovrebbe far capo alla
Caltagirone Spa, sembra quello, certamente piacevole, di incassare
dividendi. Negli ultimi sei anni il monte dividendi complessivo è stato
di 32,4 milioni. A Edoardo, a conti fatti, ne sono andati circa 10,8,
corrispondenti a 1,8 all' anno.
Meglio di niente, ovviamente, ma certo non così tanto come ci si immaginerebbe. Ma allora che ci fa Edoardo nel gruppo, e soprattutto che senso ha avuto il suo investimento visto che le decisioni importanti non sono mai passate dalla holding e i fiumi di denaro passano sotto di lui?
clt15 edoardo leonardo caltagirone
Le
cose, in un altro tempo, dovevano essere diverse. Perché quando, nel
1986, Franco Caltagirone acquistò il gruppo Vianini dallo Ior, la banca
del Vaticano, lo fece in tandem proprio insieme a Edoardo. Vianini Spa
era la holding che controllava Vianini Industria e Vianini Lavori. Molti
anni dopo la Vianini Spa fu trasformata in Caltagirone Spa. Ma lo
sviluppo del gruppo era intanto avvenuto nelle società sottostanti.
I due fratelli, a un certo punto, hanno preso strade diverse.
Franco
ha continuato a crescere prima acquistando Cementir poi Il Messaggero,
divenuto il pivot della parte editoriale, che crebbe con altre
acquisizioni (tra cui Il Mattino di Napoli) e fu quotata sotto il nome
di Caltagirone Editore.
francesco gaetano caltagirone e malvina kozikowska
Ma
Edoardo, al contrario, ha curato soltanto la parte immobiliare, tanto
che ora controlla un gruppo di tutto rispetto che opera soprattutto a
Milano oltre che a Roma e che si chiama, semplicemente, Gruppo Edoardo
Caltagirone. In questo momento è alle prese con la vendita di
appartamenti in zona San Giovanni a Milano ma ha anche alberghi e centri
commerciali.
Dicono che anche lui
abbia avuto i suoi problemi con le banche, come tutti gli
immobiliaristi, del resto, dopo l' inizio della crisi del mattone nel
2008, ma che i suoi buoni rapporti soprattutto con la Banca Popolare di
Milano, divenuta la sua banca di riferimento, lo abbiano aiutato.
francesco gaetano caltagirone jr
La
separazione fra i due fratelli c'è. Si dice che Edoardo e Franco non si
parlino da almeno quindici anni. E che i dissapori derivino soprattutto
da problemi di famiglia, non da altri fattori. Peraltro, sembra che
Edoardo, presente nel Cda della Cementir, vada particolarmente d'accordo
con il presidente di quest' ultima, Francesco Caltagirone Jr.
Edoardo è un tipo particolarmente riservato. Mai è uscito allo scoperto con interviste o prese di posizione, anzi rifugge ogni pubblicità. Certo deve aver mal gradito gli articoli usciti nel 2013 quando decise di liquidare la società editrice dell' emittente T9 (Teleregione) e di spedire a giornalisti e tecnici una lettera di licenziamento collettivo.
https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/edoardo-caltagirone-guadagna-milioni-all-anno-ma-15-anni-non-rivolge-131899.htm
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