Venezia: in isola ex discarica polo cultura e divertimento
Un parco tematico sulle origini e la storia della città con ruota panoramica
VENEZIA - Svanito il sogno del Palais Lumiere a Marghera, a firma Pierre Cardin e più alto del campanile di san Marco, a Venezia si apre ufficialmente la partita del recupero ambientale-culturale-didattico ma anche ludico, con tanto di ruota panoramica, della discarica dell'isola di San Biagio, di fronte alla Marittima e al lembo estremo della Giudecca. Un progetto, all'insegna della tecnologia e della multimedialità, che prevede un investimento di oltre 80 milioni di euro, che potrebbe essere completato in due anni, tempi di bonifica e di permessi permettendo, e dare lavoro a circa 500 persone, tra cui molti studenti della vicina Università di Ca' Foscari. A tirare le fila del'intervento la Zamperla, azienda vicentina che opera in tutto il mondo nel settore dei parchi di divertimento e che ha convertito una centrale nucleare in parco per famiglie. Gli accostamenti all'idea di Cardin, però, non piacciono ad Alberto Zamperla: "quello era un progetto immobiliare il nostro è un progetto culturale, con spazi pubblici aperti alla città. No, non è possibile alcun paragone". Per illustrare a tutto tondo l'idea di intervento a san Biagio è stata scelta la sede del rettorato, anche perché il progetto sul piano della consulenza storico-ambientale si avvale del contributo di due docenti della stessa Università veneziana. Sul piano del concetto architettonico e strutturale, il Polo dell'isola di san Biagio - è stato ricordato - sarà qualcosa di molto vicino al Giardino di Tivoli, di Copenhagen. In sintesi, un'area nel cuore di una città che si integra con l'ecosistema circostante con una connotazione culturale che vuole recuperare la storia passata per residenti e turisti. Se si arriverà a un dunque del progetto, per il primo anno sono previste 400mila presenze, a regime, dopo 5-6 anni, 800mila. Non turisti in più, però, è stato detto, ma parte di quei 25 milioni di persone che ogni anno visitano la città lagunare e che si spalmerà verso un'area non compresa dagli attuali percorsi turistici. Il 'giardino' dei divertimenti, con ingresso a ticket, ha certo il compito di equilibrare l'investimento, ma l'intervento - sul piano propositivo - è una novità per la città: tre aree che presentano spazi tesi a far rivivere, specie alle scolaresche e ai gruppi, il racconto delle origini di Venezia, della sua storia - in un bacino artificiale con la ricostruzione della battaglia di Lepanto e non mancherà il Carnevale - delle tradizioni lagunari. Ci saranno maxi schermi 3D e un teatro. Un percorso pedonale attorno all'isola sarà fruibile da tutti, anche da chi non accederà alle zone a tema. Visto il passato dell'isola di 40mila mq di inceneritore, chiuso da trent'anni, spazio per i bambini anche all'ecosostenibilità e all'uso delle fonti energetiche. I promotori si dicono certi di avere tutte le carte per avere il via libera dal Comune e dalla sovrintendenza, ma in città qualcuno già storce il naso. (ANSA)
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