E' morto Franco Rossi: il giornalismo sportivo piange un amico
Un male incurabile l'ha portato via a 69 anni, dopo una lunga carriera nella carta stampata e nelle tv private
Si è spento a MIlano, a 69 anni, Franco Rossi. Uno dei giornalisti sportivi che "inventarono" il calciomercato, un volto noto agli amanti dei dibattiti televisivi (ospite fisso a Telenova), una penna arguta al servizio diTuttosport, Corriere dello Sport e per ultimo Il Giorno, di cui fu capo della redazione sportiva.
- Franco Rossi aveva 69 anni
ANCHE NEL SOCIALE— Tifoso dichiarato della Sampdoria, amico intimo di Paolo Mantovani, il presidentissimo, animatore incessante del "cerchio blu", associazione che riuniva i tifosi vip blucerchiati, stravedeva per Roberto Mancini, cioè per l'estro e la classe applicati al gioco del pallone. Amava il Brasile e i diseredati, ha coltivato per anni, sui campetti amatoriali dell'hinterland milanese, quella che considerava la sua missione e il suo maggior talento: allenatore di calcio. La sua squadra, Tuttosport, era sempre la più elegante, potendo contare sulle divise "ufficiali" di tanti club di serie A e B, e a volte risultava anche vincente. Arruolando per la sua formazione decine e decine di giovani "difficili", Franco li ha sottratti alle insidie della strada, li ha forgiati nel carattere, e ad alcuni ha persino trovato un lavoro.
QUANTE "BOMBE" — Appassionato anche di ippica, ha sperperato un patrimonio in scommesse: "Tanto i soldi sono soltanto un mezzo per vivere meglio, non un fine". Generoso, altruista, un tipo speciale cresciuto in fretta dopo una infanzia complicata. Nato a Firenze ma umbro di Tavarnelle, agli amici raccontava di aver conosciuto il padre solo in età matura "incontrandolo in una sala giochi". Ma con lui non riuscivi mai a stabilire dove finisse la verità e cominciasse la voglia di stupire sempre e comunque con le sue "bombe" di mercato. Ce lo ha portato via il solito male incurabile. Ci mancherà.
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