giovedì 13 febbraio 2025

Darth Vader vs Mankind

 


"Ma non lo vedi che è tutto finto? Non si fanno nulla!"


Quante volte avete sentito ripetere questa frase? Dieci, cento, mille volte almeno.


Bene.


La prossima volta che qualcuno proverà a dirvi questa frase, accedete al vostro smartphone, digitate "Maestro Zamo" e leggetegli la storia che sto per raccontarvi.


È il 16 marzo del 1994. 


La WCW è agli inizi della sua scalata nella lotta contro l'eterna rivale WWF. Per questo, sotto contratto, oltre a pezzi da novanta come Sting e Ric Flair, ha tra le sue fila un mastodontico lottatore che tanta fortuna aveva avuto in Giappone, con il suo stile duro e crudo: Leon White, meglio conosciuto come Big Van Vader.


Nella vita privata uomo sensibile, dedito alla scrittura di poesie e capace di emozionarsi davanti ad un gesto gentile, una volta che la folla entrava nell'arena e risuonava la sua theme song, qualcosa scattava nella sua mente, e da Dr.Jekyll avveniva la sua personale trasformazione in Mr.Hyde: brutale, violento, senza mezze misure.


Quando i giovani wrestler vedevano il loro nome sulla card associato al suo, o scappavano via o si nascondevano nei meandri del palazzetto di turno, tanto era pericoloso intraprendere un match contro di lui. Solo un wrestler, nonostante Vader avesse già procurato un paio di rotture del naso, dislocato la mandibola e numerosi punti di sutura in un solo match, era quasi contento di entrare sul quadrato con questo pazzo furioso.


Ovviamente stiamo parlando di Cactus Jack, al secolo Mick Foley.


Qualla sera in Germania, i due, discutendo del match prima di "entrare in scena", si trovarono di fronte ad un dilemma: Vader aveva un brutto infortunio al braccio, che ne limitava la sua azione. Ma per Cactus questo non significava un grosso problema: i fan tedeschi, da sempre grandi ammiratori della WCW, avrebbero avuto quello per cui avevano pagato il biglietto, solo che Foley avrebbe fatto praticamente il 90% dell'incontro.


Il punto focale del match sarebbe stato "la mossa dell'impiccato", una particolare azione che permetteva a Foley di chiudere la sua testa tra la seconda e la terza corda, proprio come se rimanesse impiccato. Una mossa molto dolorosa, che richiedeva notevole preparazione.


Ma c'era un piccolo, quanto significativo, particolare che Foley non aveva preso in considerazione: le corde del ring in Germania non erano, beh, corde, ma cavi dell'ascensore avvolti con del nastro adesivo. Non il massimo per un match di wrestling, figuriamoci per una mossa così rischiosa.


Non solo, 2 Cold Scorpio si era lamentato nel match precedente che le corde erano troppo molli, pertanto erano state tirate al limite, rendendole praticamente dei pezzi di ferro. Al momento della fatidica mossa, Cactus si sentì preda di una presa mortale, mentre lentamente perdeva i sensi mancando la respirazione.


Il re dei match della morte fece quello che qualsiasi coraggioso wrestler hardcore avrebbe fatto in quella situazione: iniziò a gridare con l'ultimo fiato rimasto per essere liberato dalle corde maledette. In una mossa disperata, Foley cominciò a muovere il collo per auto-liberarsi dalla presa mortale, finché non fu libero, in un bagno di sangue.


Come se nulla fosse, Foley decise di risalire sul quadrato e continuare il match contro Vader, addirittura scherzando con lui su come avesse fatto un bello spot hardcore. Ma qualcosa era cascato precedentemente dalle corde.


L'arbitro (che era francese) tentò in tutti i modi di avvertire Cactus di qualcosa di strano che teneva in mano... si trattava dell'orecchio di Foley.


L'arbitro lo consegnò al ring announcer, che corse subito nel backstage per darlo a Ric Flair, che lo mise subito in una borsa di ghiaccio.


Al termine del match, uno scosso Vader, in barba ad ogni regola della kayfabe, volle accompagnare il compagno in ospedale, dove Foley fu operato per quasi 4 ore cercando di rimettere in sesto l'orecchio per quanto, ovviamente, possibile.


Una infermiera in sala, con il viso pallido, si voltò verso Foley pronunciando le seguenti, fatidiche parole:


"Der catch ist alles schauspiel, ja?"


Ovvero "ma il wrestling non è tutto finto?"


Il Vostro Sempre (poco) Umile Maestro Zamo 


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