lunedì 17 febbraio 2025

Buon medio evo a tutti.

 


Dice Trump, grosso modo, che gli americani sono stufi di mantenere a spese loro la difesa dell’Europa. Che se la paghino gli europei. Non serve essere esperti di geopolitica, e neanche professori di economia, per capire che, su questo punto, Trump ha le sue buone ragioni. L’Europa, dalla fine della Seconda guerra Mondiale, vive sotto il famoso ombrello della Nato. Che è fatto, in sostanza, con le bombe atomiche americane. E con quello che costa l’ombrello, è normale che il manico sia nelle mani di chi lo paga: l’America. Gli Stati Uniti spendono in armamenti novecento miliardi di dollari all’anno. È più o meno tanto quanto spendono tutti gli altri paesi del mondo messi assieme.


Però. C’è un però. L’immagine degli europei che si bevono tranquilli un vinello di Provenza, o prendono il sole a Capri, o vanno in bicicletta lungo i canali olandesi, tanto ci pensa l’America, a proteggerli, è vera solo a metà. I 27 Paesi dell’Unione spendono trecento miliardi di euro all’anno per i loro eserciti e i loro armamenti. Più o meno come la Cina, che è la seconda potenza militare del mondo, e molto più della Russia, che non arriva a cento miliardi anche perché di più non potrebbe permetterselo. È un’economia, quella russa, fragile e arretrata. Il classico gigante dai piedi d’argilla.


Trecento miliardi all’anno sono un sacco di soldi. Solo che, lo dico con le parole di Romano Prodi, che è stato presidente della Commissione europea, “nonostante la spesa militare dei 27 eserciti separati equivalga a quella cinese, nel settore della difesa siamo quasi inesistenti”. Sottolineiamo con l’evidenziatore blu, che è il colore dell’Europa, queste due parole:


SEPARATI, INESISTENTI.


L’Europa, separata, è destinata all’inesistenza. A non contare niente. Lo dicono in tanti, in Europa, soprattutto dopo che l’avvento di Trump ha rotto molti vecchi equilibri, e ha messo in chiaro che il mondo purtroppo non è governato dalla ragione, ma dalla forza.


Domani a Parigi c’è un vertice, convocato da Macron, nel quale si parlerà di Ucraina e, chissà mai, anche di difesa comune europea. Senza farci troppe illusioni, così non rischiamo ulteriori delusioni, accendiamo un lumino davanti alla santa protettrice dell’Europa, che è la Dea Ragione. E speriamo bene.  


L’autonomia assomiglia molto alla libertà. Se l’Europa fosse finalmente capace di provvedere a se stessa non solo nella produzione dei formaggi e delle cravatte, anche nella difesa del proprio territorio, cambierebbero, in meglio, molte cose. Per esempio, e non sarebbe la meno importante delle novità, potrebbero levare l’incomodo molte delle basi militari americane, presenze, come sappiamo bene, non sempre indolori. Per chi lo avesse dimenticato, nel febbraio del 1998 un caccia americano, guidato da un giovanotto che si divertiva a fare evoluzioni a bassa quota, tranciò il cavo della funivia del Cermis, e morirono nel più assurdo dei modi venti persone. Tornato alla base, il pilota distrusse illegalmente il nastro che registrava il volo. Non fu mai processato in Italia. Processato negli Stati Uniti, fu assolto da ogni accusa.


Sono le cose che succedono quando la sola legge che conta è la legge del più forte.


Buon medio evo a tutti.


 - Michele Serra

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