Quanto è facile fare retorica sull’Rdc. Tanti hanno applaudito quando la Meloni ha detto “Va tolto a chi può lavorare”. Quindi a chi non è disabile o invalido, ad esempio.
Perché uno, quando sente così, si immagina un giovane aitante che a 35 anni vive da pascià a spese dello Stato. E dice “bene brava, via tutto”.
La realtà è un po’ diversa e forse per chi come la Meloni quella realtà non la vive, dato che sono vent’anni che è a carico del contribuente, addirittura inesistente.
La realtà di donne e uomini che a 50 anni si ritrovano in mezzo a una strada perché magari l’azienda ha delocalizzato, perché un divorzio li ha rovinati o perché è scaduto un contratto. Gente che per venti o trent’anni ha fatto un solo mestiere, che sa fare solo quello perché siamo umani, e che ore si ritrova senza più niente. Gente che ha due braccia, due gambe, ma che nessuno si sognerebbe di assumere perché ha 50 o 60 anni.
Queste persone - la maggioranza rispetto a qualche furbo - possono lavorare. Ma non le fanno lavorare. O che magari farebbero lavorare da precari a 50 km di distanza e se rifiuti sei un mostro e ti devo togliere il sussidio. E se prendono 400 euro al mese per evitare di dormire davvero sotto un ponte, non sono criminali. Criminale è la politica che si accanisce su di loro.
Discutiamo di come modificare lo strumento, punire i furbi. Ma basta retorica contro le persone in fragilità sociale.
Leonardo Cecchi
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