Una studentessa rimasta ferita nell'attacco a Kabul - Ansa
Tre esplosioni ravvicinate in un quartiere occidentale di Kabul hanno
causato la morte di 55 persone, questo pomeriggio, ma il bilancio è
ancora provvisorio. Si tratterebbe soprattutto di donne: l’attacco è
avvenuto vicino alla scuola superiore Sayed Ul-Shuhada – nel
distretto di Dasht-e-Barchi, abitato dagli sciiti Hazara, spesso presso
di mira dal militanti sunniti, in particolare del Daesh – che prevede tre turni separati per maschi e femmine, e in quel momento erano presenti le studentesse. I feriti sono almeno 150.
L'autobomba che è stata fatta esplodere vicino a una scuola di Kabul - Reuters
La versione più accreditata dai media locali è quella dell’esplosione di un’autobomba seguita da quella di altri due ordigni rudimentali. Nessun gruppo ha rivendicato. Un portavoce dei taleban, Zabihullah Mujahid, ha negato il coinvolgimento del gruppo nella strage sostenendo che un tale massacro di civili può essere solo opera del Desh. Ma il presidente afghano Ashraf Ghani ha comunque accusato i taleban di essere responsabili dell’escalation di violenza che sta attraversando il Paese: «Dimostrano di non aver alcun interesse per una soluzione pacifica della crisi attuale», ha detto.
L’obiettivo e l’orario sono stati scelti proprio per massimizzare il numero di vittime: le studentesse stavano uscendo dalla scuola, e i residenti erano in strada a fare acquisti per la festa musulmana di Eid al-Fitr, che, settimana prossima, segnerà la fine del mese di digiuno del Ramadan.
L'arrivo in ospedale dei feriti - Ansa
L’unica certezza sta nei numeri: la missione delle Nazioni Unite “Unama” ha rilevato che il numero delle vittime civili nel primo trimestre del 2021 è tornato ai livelli pre-accordo del 2019. Emergency ha fatto sapere che nei primi quattro giorni di maggio, nel solo Centro chirurgico per vittime di guerra di Lashkar-Gah, ha ricevuto più di 100 pazienti. Ieri in una struttura dell’organizzazione sono arrivati 26 feriti. Erano quasi tutte ragazze. Della scuola attaccata a Kabul.
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