Tante applicazioni, dal fumo a Covid-19
In giallo i danni provocati dal nuovo coronavirus nei polmoni. Modello 3D ottenuta da una Tac (fonte George Washington Hospital and Surgical Theater)
Gli alveoli polmonari sono riprodotti in 3D su chip, per studiare le malattie dei polmoni e testare più rapidamente nuove terapie: tante le possibili applicazioni, che vanno dallo studio degli effetti del fumo di sigaretta fino alla ricerca su Covid-19. Il risultato è pubblicato sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas) dai ricercatori del Brigham and Women's Hospital a Boston, negli Stati Uniti.
"Questo modello delle basse vie respiratorie è unico nel suo genere", spiega il bioingegnere Y.
Shrike Zhang. I modelli precedenti, infatti, si basavano su superfici piatte, spesso realizzate con materiali plastici che non permettevano di riprodurre fedelmente la curvatura e l'elasticità degli alveoli naturali. Per superare questi limiti, i ricercatori di Boston hanno popolato le loro superfici respiratorie coltivando in 3D due diversi tipi di cellule (una versione semplificata rispetto ai 42 tipi cellulari presenti nei polmoni). In futuro questi alveoli su chip potranno essere ulteriormente perfezionati incorporando nuove tipologie cellulari, in modo da renderli sempre più simili ai polmoni umani. I ricercatori hanno già iniziato a usarli per studiare gli effetti del virus SarsCoV2 su crescita e sviluppo delle cellule polmonari, mostrando il possibile impatto di farmaci come remdesivir.
"Per quanto riguarda Covid-19 - aggiunge Zhang - abbiamo avuto tempi strettissimi per sviluppare terapie. Nel futuro, se avremo pronti questi nuovi modelli di studio, potremo usarli per sperimentare nuove cure in situazioni di emergenza in cui la possibilità di fare sperimentazioni cliniche è limitata".(ANSA)
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