lunedì 2 luglio 2012

Marchionne, vertice capolavoro Monti. Stop 5 siti Iveco

'A Bruxelles evitato disastro'. Chiusura stabilimenti in Europa 

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di Amalia Angotti

Iveco, società di Fiat Industrial, razionalizza la sua presenza in Europa: l'obiettivo è di chiudere entro l'anno cinque stabilimenti con complessivi 1.075 lavoratori. L'annuncio è al Fiat Industrial Village, dove viene presentato il nuovo camion Stralis, prodotto a Madrid. E dove ancora una volta l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, coglie l'occasione per elogiare il premier Mario Monti e il suo "capolavoro" nel vertice Ue. "L'accordo di Bruxelles - spiega - scongiura un disastro che la gente ha assolutamente sottovalutato. Il problema c'era. Monti ha fatto un capolavoro, è stato veramente un grande: a livello internazionale non credo abbiamo mai avuto nessun altro capace di farlo".
Marchionne invita a non parlare di sconfitti e vincitori: "quell'accordo - sottolinea - è stato fatto per il bene dell'Europa, non a favore di un Paese o di un altro. Chi fa discorsi di campanilismo sbaglia alla grande, si vanno ad aizzare reazioni che è meglio evitare. Bisogna ringraziare tutti quelli che si sono rimboccati le maniche". Per l'Italia ci sono ancora "problemi da risolvere", ma Marchionne ora "può guardare agli investimenti in Europa con maggiore stabilità". Resta invece difficile la situazione per il mercato dell'auto: l'a.d. parla di un calo delle vendite a giugno "a due cifre, meno del 20 del cento" e conferma la previsione di una chiusura dell'anno a quota 1,4 milioni. Troppo presto invece per dare indicazioni sul secondo trimestre perché "si è chiuso solo ieri".
Per Iveco invece continua la razionalizzazione produttiva in Europa: dopo la chiusura degli stabilimenti di autobus di Avellino e Barcellona, ora sono cinque le fabbriche destinate a cessare la produzione entro l'anno: una in Francia, a Chambery, due tedesche, a Weiswell e Ulm (dove nascerà un centro di eccellenza per i mezzi anti-incendio) e due austriache, a Gratz e Goerlitz. "Sono chiusure dolorose - ha detto l'ad di Iveco, Alfredo Altavilla - ma servono a rafforzare l'azienda nel suo complesso. Non abbiamo però tagliato gli investimenti: quando i mercati si riprenderanno ci troveranno pronti". (ANSA)

 

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