sabato 30 agosto 2025

Macho Man Randy Savage

 


Oltre ad essere un ottimo wrestler, L'italo-americano Angelo Poffo sembra fosse anche un eccezionale padre.


Nonostante avesse acquisito una notorietà non da poco nel mondo della lotta libera professionistica, fu coscienzoso nei confronti dei suoi due figli maschi, Randall e Lanny, spronandoli solo a cercare il meglio per loro e non forzandoli a seguire le sue orme sul quadrato. Alla fine, però, il richiamo della tradizione familiare deve essere stato molto forte, portandoli ad intraprendere lo stesso viaggio e - nel caso di Randy - a diventare anche più famoso del padre stesso.


Ma nella loro giovinezza, i due fratelli Poffo furono attratti da un altro sport: il baseball. Angelo allora, convinto sempre dell'idea di aiutarli in ogni loro desiderio, fece costruire una piccola gabbia nel giardino con una macchina spara-palle, per aiutarli ad allenarsi, e nel frattempo, tra un tour di wrestling e l'altro, cercava di portarli a quante più partite possibili.


Soprattutto Randy spiccava per la sua straordinaria abilità atletica, che ne fecero subito una promessa per le leghe minori di categoria dello sport in questione. Durante un lungo periodo nel territorio delle Hawaii, il padre Angelo vide una grossa opportunità per ambedue i figli di potersi allenare senza sosta, lontano dal pericolo di essere chiamati per la guerra in Vietnam. Pertanto, portandoseli con sé, riuscì ad affinare ancora di più le loro qualità.


Purtroppo il destino si mise in mezzo: dopo un ritorno a casa ed una straordinaria carriera nel baseball delle leghe minori, Randy iniziò a finire nel mirino delle discussioni per un probabile ingaggio nella MLB , la lega americana del baseball, ma una febbre alta lo tenne fuori dai giochi proprio quando i selezionatori erano giunti in città e successivamente non furono più presenti, instillando per un lungo periodo una fortissima delusione nel ragazzo.


Questo però non fermo le aspirazioni di Poffo e grazie al padre, che si mise alla guida per oltre 300 miglia, fece un provino con i St.Louis Cardinals, finendo finalmente per essere preso! Era il 1971 e la vita stava offrendo una carriera incredibile nel mondo del baseball al giovane Randy.


La sua attitudine al lavoro di squadra si vide subito: aiutava gli altri, si impegnava fino a tardi uscendo per ultimo dal campo da gioco e cercando di alleviare l'umore dei ragazzi con scherzi e battute. Ed ovviamente aveva una incredibile dote atletica naturale.


Ma c'era un piccolo problema: lontano da casa e con soli 500 dollari al mese (del resto Randy era ancora molto giovane e con un contratto da nuovo prospetto) sbarcare il lunario era alquanto complicato ed occorreva un secondo, piccolo lavoro che facesse alzare le entrate. 


Per un pò Randy racimolò qualche soldo grazie alle partite di poker, sfruttando la sua innata memoria affilata come un rasoio, ma poi la vita di tutti i giorni richiese qualcosa di più redditizio.


Intanto la sua carriera nel baseball procedeva tra alti e bassi: Randy era molto bravo, ma non eccezionale o con qualche talento particolare per la disciplina. La sua caparbietà lo portava ad allenarsi continuamente, cercando anche di diventare ambidestro, tentando persino di mangiare con la sinistra per rendersi sempre più importante agli occhi del suo manager.


Poi, il 29 Aprile 1974, in una partita fu coinvolto in una rissa, da cui non si tirò indietro ed anzi dimostrò una notevole aggressività, tanto che il giornale, il giorno dopo, dichiarò che Randy si era comportato con atteggiamenti da "uomo macho". Da quell'articolo, gli amici, gli avversari, persino la gente per strada iniziò scherzosamente a chiamarlo "Macho Man"... non sapevano ancora che quel soprannome avrebbe significato molto di più nel corso della sua vita.


Intanto, Randy aveva iniziato una seconda vita, nascosto sotto la maschera del wrestler "The Spider". Era un lavoro che teneva segreto, in quanto non era possibile effettuare ambedue le cose (wrestling e baseball) contemporaneamente, una clausola nel suo contratto da giocatore glielo impediva.


Riuscì persino ad avere un contratto migliore con i White Sox, ma alla fine anche loro lo scaricarono. Randy, deluso dal baseball, prese la sua mazza e la frantumò contro un albero. Ormai era certo che il baseball avesse chiuso con la sua vita, ma una porta diversa, ben più grande, si stava aprendo.


Lo stesso giorno, il promoter di Detroit Francis Flessner lo chiamò, per farlo debuttare nel mondo del wrestling come Randy Poffo, figlio del più famoso Angelo.


Mise su muscoli (nel baseball non gli era possibile), cambiò radicalmente aspetto, ispirandosi ad un wrestler dalla gimmick selvaggia e turbolenta, Pampero Firpo. Non solo, la sua voce - a dire del fratello Lanny - era normalissima ma la sua costante ricerca e dedizione lo portarono persino ad adottare nella vita reale quella ruvida e graffiante di Firpo.


E come sempre, avido di conquistarsi da solo il proprio posto anche qui nel mondo del wrestling senza sfruttare il nome del padre, decise di cambiare il suo cognome con qualcosa che suonasse più aggressivo, più minaccioso per gli avversari... più selvaggio.


E per non dimenticare quel nomignolo che gli era stato attribuito e che ormai aveva adottato anche lui in maniera scherzosa, decise di farne parte nel suo ring name.


E nel 1985,  dopo anni di gavetta anche nel mondo della lotta libera, alla World Wrestling Federation, debuttò Macho Man Randy Savage.


Ed il resto è leggenda.


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