sabato 30 agosto 2025

Francesco Porcelluzzi, l'ex militare muore a 45 anni: l'ombra dell'uranio impoverito nella missione di pace nei Balcani. La moglie: «​Aveva voglia di vivere per noi»

 


Aveva fatto il sostituto tassista per molti anni e nell’ambiente era molto conosciuto e aveva lavorato molto anche per la sicurezza privata nei locali ed era conosciuto, per via di un tatuaggio sulla mano, come “Checco Ragnatea”

sabato 30 agosto 2025 di Michele Fullin

Francesco Porcelluzzi, l'ex militare muore a 45 anni: l'ombra dell'uranio impoverito nella missione di pace nei Balcani. La moglie: « Aveva voglia di vivere per noi»

VENEZIA - Tra il 1999 e il 2000 aveva prestato servizio nel Battaglione San Marco nei teatri di guerra dei Balcani nelle missioni di pace e come tanti è stato a contatto con l’uranio impoverito usato all’epoca nei proiettili e disperso nell’ambiente. Francesco Porcelluzzi si era ammalato tre anni fa di una forma tumorale che già aveva colpito centinaia di militari italiani. Ha tenuto duro in tutti i modi per la moglie e i tre figli ma alla fine il male ha avuto il sopravvento e ora la famiglia e i tantissimi amici ne piangono la scomparsa. A soli 45 anni.
Fisico possente, tatuato alla Mike Tyson, aveva un aspetto che poteva incutere timore, ma dietro quella scorza si nascondeva un animo buono e benvoluto da tutti. Aveva fatto il sostituto tassista per molti anni e nell’ambiente era molto conosciuto e aveva lavorato molto anche per la sicurezza privata nei locali ed era conosciuto, per via di un tatuaggio sulla mano, come “Checco Ragnatea”.

Il ricordo

«Lui e tanti altri suoi commilitoni - racconta la moglie Silvia - sono stati certamente a contatto con l’uranio impoverito. Proprio due mesi fa avevamo firmato il mandato ad un avvocato per promuovere una causa contro lo Stato per il riconoscimento della malattia professionale. Purtroppo non ce l’ha fatta. Ha lottato tanto, con i denti. Aveva voglia di vivere per la famiglia per i figli Gianmarco di 21 anni, Emily di 17 e Mike di 7».
Il suo lavoro con i motoscafi è durato fino a quando non si è ammalato. Nel settore era molto conosciuto e benvoluto.

«Era una persona buonissima - aggiunge - non perché lo dico io ma per le testimonianze di affetto che ci sono arrivate e ci stanno arrivando. Francesco era così, ha sempre aiutato tutti, c'era per chiunque avesse bisogno. E adesso nel dolore la gente, con la sua presenza e l'aiuto alla nostra famiglia sta ricambiando. Tutti gli volevano bene, anche i medici, a cominciare da quelli del reparto di Chirurgia dell'ospedale di Padova che ci hanno inviato un telegramma. Vorrei fare un ringraziamento particolare all'Avapo di Mestre, che lo seguito in tutti questi mesi. Anche loro lo hanno amato moltissimo. Il medico e l'infermiere che venivano qui si erano affezionati e sono venuti da noi anche se erano fuori turno. Disponibili sempre».

Ma c’era anche un aspetto scherzoso: un video girato da lui e un amico che lo vedeva sollevato di peso con la sedia e scaraventato in canale dopo essersi lamentato “No ti me vol più ben”. Il video era diventato virale su TikTok con milioni di visualizzazioni in tutto il mondo.

«La sedia - conclude la moglie - è stata recuperata comunque. Non avevano lasciato niente in canale».
Nella pagina “Noi buttafuori” sono stati centinaia i commenti di cordoglio indirizzati a lui.
«Era un pezzo di pane - lo ricorda l’assessore Sebastiano Costalonga, cugino della moglie Silvia - tutti lo ricordano come il gigante buono. Era devotissimo a padre Pio e si era tatuato anche il suo ritratto».
I funerali saranno celebrati martedì alle 15 nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio a Carpenedo.

Ultimo aggiornamento: 12:40
 

 

 

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