Chi tocca Daniele, tocca tutti noi.
Proprio domenica scorsa, hai perso un pallone in mezzo al campo e, invece di inseguirlo, ti sei messo a passeggiare.
Quel pallone è valso l'1-0 dell'Empoli.
Se oggi il Mister ti dice che, una volta perso il pallone, ti devi attivare per riconquistarlo, c'è solo un comportamento da tenere: stare in silenzio, ascoltare e chiedere scusa.
Soprattutto se quel Mister, prima di diventare allenatore, è stato un centrocampista incredibile, raggiungendo livelli a cui non potresti sperare di ambire nemmeno rinascendo cento volte.
Abbi rispetto. Perché prima di essere l'allenatore della Roma, Daniele qui è un monumento.
Chi tocca Daniele, è la Roma stessa che sta toccando.
E non puoi permetterti di farlo, non potresti a prescindere, non puoi, a maggior ragione, alla luce dello stipendio folle che la Roma ti elargisce ogni mese a fronte di prestazioni sul campo mediocri.
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