Finisce così, nel modo più triste.
Perché dopo metà stagione ad alti livelli, hanno deciso che eri scarso ed inadeguato.
E non c'è stato modo di fargli cambiare idea, non ti hanno concesso spazio, non hanno lasciato che fosse il campo a dare il suo verdetto.
Nonostante la carenza di atletismo, nonostante chi giocasse al posto tuo non fosse certo più forte di te.
Scusaci, Edo. Perché potevi e dovevi essere un'altra bellissima testimonianza vivente del rapporto indissolubile tra questa squadra, la Roma, ed i figli della sua città.
Scusaci, perché evidentemente c'è chi preferisce continuare a puntare su giocatori scarsi e supponenti.
E grazie, perché potevi esporti, potevi parlare e destabilizzare l'ambiente nei momenti più complicati, chiedendo più spazio.
E invece, durante questi mesi passati a scaldare la panchina, mai un fiato, mai una parola fuori posto.
Hai lavorato, in silenzio, aspettando la tua occasione.
Aspettando quella chance per dimostrare di valere questa Maglia, che però hanno deciso che non ti meritavi.
Ennesima scelta scellerata di una gestione improvvisata ed approssimativa.
Ovunque sarai, faremo sempre il tifo per te.
Oggi ci piange il cuore.
Grazie di tutto, Edoardo.
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