martedì 9 luglio 2024

Ken Saro Wiwa

 


Ken Saro Wiwa veniva ucciso 29 anni fa. 


Era un giovane poeta che chiedeva giustizia per il suo popolo. 


Uno dei maggiori intellettuali nigeriani, finito in galera con l'accusa di aver provocato la morte di quattro persone nel corso di una manifestazione di massa. 


Accusa fondata solo sulla base di testimonianze che poi furono ritratte. I testimoni confessarono di essere stati costretti a giurare il falso.


A ben vendere, fu giustiziato per aver avuto il coraggio di tenere testa all’ENI, l’AGIP e Shell per i danni causati nel Delta del Niger, l’inquinamento del fiume e lo sfruttamento feroce della regione. 


Così il 10 novembre 1995, il corpo di Saro fu appeso con una fune al collo in una caserma di Port Harcourt, città della Nigeria meridionale. Inoltre, Il boia inesperto sbagliò a fare il nodo e fu costretto a ripetere l’esecuzione per ben quattro volte, prima che il collo del condannato si spezzasse e provocasse così la morte per soffocamento in pochi secondi. 


Per tali ragioni, fu lasciato penzolare da una forca…


In verità, le aziende sfruttatrici, in lotta tra loro, alimentarono la corruzione più estrema, comprando ministri e funzionari pubblici pur di prendersi una fetta della loro ricchezza. Infatti, L’Eni e l’Agip furono accusate di aver versato cifre da paura in questo sporco gioco. Con quei soldi, loro avrebbero potuto costruire scuole e ospedali. 


Tuttavia, voglio ricordare questo giovane poeta, con queste sue parole: Tutti noi siamo di fronte alla Storia. 


"Io sono un uomo di pace, di idee.


Provo sgomento per la vergognosa povertà del mio popolo che vive su una terra molto generosa di risorse; provo rabbia per la devastazione di questa terra; provo fretta di ottenere che il mio popolo riconquisti il suo diritto alla vita e a una vita decente. 


Così ho dedicato tutte le mie risorse materiali ed intellettuali a una causa nella quale credo totalmente, sulla quale non posso essere zittito. 


Non ho dubbi sul fatto che, alla fine, la mia causa vincerà e non importa quanti processi, quante tribolazioni io e coloro che credono con me in questa causa potremo incontrare nel corso del nostro cammino. 


Né la prigione né la morte potranno impedire la nostra vittoria finale." (Ken Saro-Wiwa).

Soumalia Diawara 

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