Mike Tyson: "Quando mio figlio maggiore, allora sedicenne, mi ha detto di voler diventare pugile professionista, gli ho risposto: 'Fermati subito. Sei andato a una scuola privata, hai viaggiato in Europa, hai conosciuto il mondo. Non puoi essere un pugile con queste esperienze. Vuoi davvero affrontare avversari come me? Veri e propri animali? Non voglio che i miei figli passino attraverso tutto questo; è degradante. Il pugilato è uno sport che si pratica quando non hai nulla.
C'è molto sacrificio, dolore, sofferenza. Ho preso io quei colpi affinché i miei figli non dovessero farlo. Quando li guardo, vedo ragazzi di classe media, che hanno studiato e fanno ciò che desiderano. Il pugilato è voler essere il migliore, dominare tutti. Non voglio imporre loro questo tipo di pressione.'"
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