sabato 31 luglio 2021

Ma Messora controlla chi ospita nella sua web tv?

 

Ripropongo la risposta di un'amica al giornalista...
Gentile Claudio Messora, non puoi nemmeno immaginare la desolazione provata da tantissime persone nell’ascoltare l’intervista al signor Maurizio Sarlo (sempre spacciatosi per “dottore”, ma questa è solo una delle sue menzogne). È vero che il giornalismo libero dà spazio a tutti; ma c’è una bella differenza tra fare giornalismo e fare propaganda ad un’associazione che ha rovinato centinaia di persone e di famiglie.
Ascoltare l’intervista è stato come fare un replay di due, tre, cinque anni: la stessa identica pappardella, le stesse identiche parole, lo stesso tono cantilenante con il quale questo signore ha circuito, impoverito, deriso. Facile ottenere il consenso parlando di cose evidenti: l’app immuni, il vaccino assurdo, il governo inadempiente, la moneta e bla bla bla. Ignobile usare questi temi per portare per l’ennesima volta acqua al proprio mulino, stavolta addirittura con il sostegno di Byoblu!
La prossima volta che intervisti costui, prova a chiedergli com’è andata la faccenda della vice presidente Coemm Grazia Canuto, detta “la Dama di mezzo” in una vicenda che la vedeva accettare mazzette dalla Camorra per un bel traffico di rifiuti. Per capirci, quella che diceva «Se i soldi sono sporchi di sangue non è un problema: facciamo la lavatrice!». C’è pure il video, se vuoi vederlo. Chiedigli in quale carcere si trova il finto dr. Claudio Ferraresi, spacciato sui palcoscenici Coemm come portavoce dei Salesiani, colui che garantiva un milione di voti al novello partito PVU grazie all’appoggio della Fondazione San Giovanni Bosco (che naturalmente ha smentito tutto). Chiedigli in quale solaio è finito il combustore, fantasmagorico bruciatore di rifiuti casalingo ad emissioni zero presentato dal finto ingegner Petrecca, in realtà un ladro d’auto reduce dalle patrie galere. Chiedigli dove aveva comprato il suo ruolo di Console ONU il signor Bacchin, l’altro vice presidente Coemm. Chiedigli qual è la banca che ha già deliberato da tre anni di sovvenzionare il Coemm con 300 miliardi di euro, che verranno regalati agli adepti senza alcuna condizione. Chiedigli dov’è finito il falso banchiere Ricciardelli, che insieme a Sarlo raccontava di banche cinesi che finanziavano il progetto. Chiedigli delle condanne per truffa, per traffico internazionale di stupefacenti, per riciclaggio di denaro sporco, per spaccio di cocaina eccetera eccetera, comminate ai suoi collaboratori più stretti, scelti tutti con la candelina. Chiedigli come mai un edificio abbandonato è stato indicato per anni come sede ufficiale del Coemm. Chiedigli come mai non si produce più il fantastico Notoxx, integratore acquistato a 10 euro la boccetta e venduto dallo stesso Sarlo a 83 euro, spacciandolo per prodotto approvato dal Ministero della Sanità che teneva lontano l’Alzheimer e tante altri mali. Chiedigli come ha fatto a rilevare quella Ditta di mode fiorentina, rovinando l’ormai ex proprietaria. Chiedigli dove sono andate a finire le offerte raccolte per il dr. Montanari durante il convegno di Grado. Chiedigli come mai anche Scardovelli ha preso subito le distanze da lui, dopo esersi avvicinato per breve tempo. Chiedigli come mai lo ha mollato pure Nino Galloni, a cui il Coemm ha comunque fruttato tanto. Chiedigli come mai è finito ai ferri corti anche con Silvio Aparo, direttore del Corriere Quotidiano. Chiedigli che fine ha fatto il grande amicone Fincati, quello che si è ritrovato il socio morto in un dirupo per cause misteriose. Chiedigli chi si è tenuto i soldi dei farlocchi “corsi di formazione” pagati in anticipo e poi mai tenuti. Chiedigli come mai i 356 milioni di africani, da lui sempre citati, non hanno mai versato l’euro mensile per finanziare i progetti degli italiani (!!!). Chiedigli delle tessere pagate e mai consegnate ai blogger CQ24. Chiedigli come mai il logo del Partito Valore Umano, che gli ha “chiesto il programma”, era stato depositato anni prima della fondazione dallo stesso Sarlo. Chiedigli quante persone sono state minacciate e calunniate all’interno del grandioso progetto Coemm, ogni volta che scoprivano qualcosa che non doveva venire alla luce. Chiedigli un solo nome dei tanti “finanziatori esterni” che si sarebbero interessati al Coemm. Chiedigli che fine hanno fatto la società SEI, la Ceida, la White Tiger, il DVD di Madre Teresa di Calcutta, i Villaggi IDEMM, la carta-punti, il celeberrimo Quid! Soprattutto – e basterebbe questo – chiedigli quante delle mille promesse fatte ha mantenuto. Ne basterebbe una, una soltanto.
Facile poi intortare un giornalista coi soliti “noi faremo”, “noi diremo”, “noi realizzeremo”. Facile vantarsi a parole di avere 100.000 seguaci. Chiedigli che te lo dimostri! Certo, nel 2017 c’erano 120.000 iscritti sulla Piattaforma Coemm. 120.000 persone che donavano un euro al mese, più il biglietto d’ingresso agli innumerevoli convegni. Solo che, guarda caso, a un certo punto la piattaforma è rimasta aperta per diversi giorni, lasciando a disposizione di chiunque i dati personali e i documenti di tutti gli aderenti. Le fotocopie delle carte di identità potevano essere scaricate con un clic. Sono dovute intervenire le Forze dell’Ordine, perché i responsabili non si sprecavano nemmeno a rispondere quando qualcuno diede l’allarme.
Ora sono rimasti accanto a Sarlo quattro polli (e qualche faina), e ben pochi di loro conoscono tutte queste vicende. Ma di sicuro il loro numero aumenterà grazie a questa bella intervista.
Gli oppositori principali del progetto Coemm non sono certo Moreno Morello e il Sistema. I suoi avversari sono coloro che lui ha truffato, derubato, minacciato. In diversi lo hanno denunciato. Ma, in Italia, per non finire in galera è sufficiente avere certe protezioni.
 
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