Luca Serafini
10 febbraio 2019
Si uccide a 23 anni buttandosi dal ponte maledetto. Un'altra tragedia a Pratantico. Nel giro di un anno è il terzo episodio. Il terribile fatto di cronaca interroga tutti. Nei giorni scorsi ad Arezzo si era registrato un altro suicidio di un ventenne. Fragilità, emulazione. Un disagio che risulta spesso invisibile e si manifesta in modo traumatico. Giacomo Cassini, perito industriale di Capolona, lunedì mattina verso le 5 è uscito di casa per compiere il gesto estremo e inspiegabile. Raggiunta in auto la località di Pratantico, si è lasciato cadere nel vuoto. Lo hanno trovato più tardi i carabinieri della stazione di Subbiano dopo la segnalazione dei familiari. La macchina in sosta nei pressi del ponte già tristemente noto ha fatto pensare al peggio. Poi il ritrovamento del corpo. Borsello e cellulare il giovane li ha lasciati a casa. E sul telefonino sono in corso accertamenti. Si verifica dalla cronologia delle attività se ha effettuato ricerche su internet o lasciato considerazioni. Sul web c'è di tutto, si trovano perfino tutorial per chi vuol farla finita. Pratantico, poi, fa parte di una specie di mappa di luoghi "ideali". Il ripetersi di casi - benché il problema sia ben più profondo - solleva il dubbio se non occorra installare delle protezioni sul ponte. Lutto a Porta Santo Spirito. Il giovane è nipote dell'ex rettore Paolo Pratesi e faceva parte del quartiere. Incredulità e sgomento. Intorno alle famiglie Cassini e Pratesi, conosciute e stimate, l'abbraccio di tanti. Giacomo lavorava presso la nota azienda di famiglia. Un ragazzo sportivo. Era tornato da poco dalla settimana bianca. Sabato sera a cena con gli amici. Il sostituto procuratore Angela Masiello ha fatto disporre l'esame esterno sul corpo e oggi sarà concesso il nulla osta per i funerali.
https://corrierediarezzo.corr.it/news/cronaca/643433/a-23-anni-si-butta-dal-ponte-maledetto.html
Battaglia71
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