Almeno
18 milioni di persone che vivono in Afghanistan stanno affrontando
estremi bisogni umanitari, ha affermato la rappresentante speciale del
segretario generale dell'ONU e il capo della Missione di Assistenza
delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA), Deborah Lyons.
"Attualmente
circa 18 milioni di afgani stanno affrontando estremi bisogni
umanitari. Questo numero è raddoppiato rispetto allo scorso anno ed è
già pari alla metà della popolazione del Paese. Mentre stiamo seduti in
questa stanza oggi, prima di tutto dobbiamo pensare a questi 18 milioni
di afgani che, nel mezzo di un'estate calda, stanno vivendo una quarta
ondata di COVID (come tanti altri Paesi in tutto il mondo) una siccità
persistente, e l'intensificarsi dei combattimenti che hanno ucciso il
numero più alto di afgani mai visto", ha dichiarato il capo dell'UNAMA
alla seduta della Commissione per il coordinamento e il monitoraggio
svoltasi oggi.
“We all need to rethink hardened political positions we may have… the Afghan people deserve more from us,” Secretary-General’s Special Representative for #Afghanistan@DeborahLyonsUN tells #JCMB today in Kabul. Read full statement at https://bit.ly/375ZEAY
In Afghanistan prosegue uno scontro tra le forze governative ed i
talebani*, che hanno conquistato vasti territori nelle zone rurali e
lanciato un'offensiva contro le grandi città.
L'instabilità
in Afghanistan sta crescendo nel contesto dei piani annunciati
dell'amministrazione statunitense di completare il ritiro delle sue
truppe dal Paese entro l'11 settembre. Nel 2020, funzionari di
Washington e talebani hanno firmato a Doha il primo negli 18 anni di
guerra accordo di pace. Il documento prevedeva il ritiro delle truppe
straniere dall'Afghanistan in 14 mesi e l'avvio di un dialogo
infra-afghano a marzo dopo l'intesa sullo scambio di prigionieri.
*I talebani sono un'organizzazione estremista bandita in Russia ed in altri paesi
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