“Ma non vi vergognate?”
Due
ragazzi, Jean Pierre Moreno, rifugiato e attivista per i diritti Lgbtq,
e il suo compagno, si stanno baciando alla stazione romana di Valle
Aurelia quando si sentono rivolgere queste parole da un uomo sulla
banchina opposta.
“Che cosa fate? Non vi vergognate?”
Jean Pierre risponde con l’unica cosa sensata:
“Ma a te che ti frega?”
A
quel punto l’uomo attraversa i binari, e con una violenza cieca,
inaudita colpisce all’occhio il suo compagno e a calci e pugni Jean
Pierre, minacciandoli anche con le pietre dei binari.
Ma Jean
Pierre non scappa, resta lì, lo affronta, si difende, mentre il compagno
filma tutto, mettendolo in fuga e, infine, denunciando tutto alla
polizia.
Non c’è una logica, non c’è un senso. C’è solo
l’ennesima, gravissima, aggressione omofoba in un Paese che non ha
ancora fatto i conti con il maschilismo tossico e l’intolleranza a ogni
livello. Non è sopportabile una scena del genere in un Paese civile nel
2021, eppure accade, quasi quotidianamente, sotto i nostri occhi.
Oltre
alle sentite parole di vicinanza e solidarietà massima, Jean Pierre e
il suo compagno meritano di ricevere qualcosa che troppo spesso non
abbiamo visto in questi anni: giustizia.
E c’è ancora chi dice che una legge contro l’omofobia non serve.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=289460179216113&set=a.281497466679051
Nessun commento:
Posta un commento