lunedì 29 marzo 2021

La prima cellula sintetica capace di replicarsi GUARDA

 


Aiuterà a scoprire le radici della vita e a costruire batteri tuttofare

Rappresentazione artistica della cellula sintetica JCVI-syn3A (fonte: Emily Pelletier)

 

Cresce e si replica, dando origine ad altre cellule, il batterio sintetico dal Dna progettato al computer e sintetizzato in provetta in modo da contenere solo i geni indispensabili a garantire sia la vita sia la sua replicazione. Il risultato, che segna l'ultimo traguardo della biologia sintetica, è pubblicato sulla rivista Cell dal J. Craig Venter Institute (JCVI) fondato dal pioniere della biologia sintetica Craig Venter, e da National Institute of Standards and Technology (NIST) e Massachusetts Institute of Technology (MIT). 

Il batterio sintetico è stato chiamato JCVI-syn3A e costituisce la versione avanzata di JCVI-syn3.0, descritto esattamente cinque anni fa sulla rivista Science. Quella prima versione, annunciata alla fine del marzo 2016 e composta da 473 geni, non era però in grado di replicarsi correttamente perché il suo processo di divisione cellulare era imperfetto e dava origine a cellule con dimensioni diverse e una forma molto irregolare.

La nuova forma di vita elementare ha 19 geni in più, sette dei quali le permettono di moltiplicarsi e sono la chiave sia per capire da vicino alcuni processi fondamentali alla base della vita, sia per aprire la strada alle applicazioni della vita sintetica, come cellule che funzionano come fabbriche viventi di farmaci, oppure di cibo e o ancora di carburanti. Si potrebbero inoltre ottenere sensori programmati come circuiti genetici per riconoscere malattie e consegnare farmaci direttamente all'interno dell'organismo, recapitandoli dover servono, o ancora organismi con genomi interamente ricodificati per eseguire compiti che i batteri naturali non sono in grado di svolgere, per esempio bonificare terreni e acque contaminati; fra le possibili applicazioni ci sono anche cellule sintetiche costruite a partire da elementi non viventi.

 
Grazie ai sette nuovi geni che fanno moltiplicare un batterio nato in laboratorio, la ricerca sulla vita sintetica si prepara a diventare un gigantesco puzzle, nel senso che per progettare e costruire una cellula mai vista in natura e che esegua dei compiti ben precisi significherà avere una lista di componenti di base da assemblare da combinare, come i mattoncini delle costruzioni, per ottenere risultati diversi.
 
(ANSA)

 

 

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