Victoria Esperanza Salazar è la donna salvadoregna morta durante l'arresto da parte della polizia messicana nella città di Tulum. La sua però è una morte che cela una duplice ingiustizia: quella dei poliziotti e quella del compagno che per anni aveva abusato di lei e delle sue figlie e che aveva denunciato senza mai avere risposta dalla giustizia.
Subito dopo la morte della 36enne sono scattate delle indagini che hanno mostrato precedenti denunce della donna a carico dell'ex. L'uomo avrebbe più volte picchiato la compagna arrivando ad abusare anche delle figlie di 15 e 16 anni. Sarebbero state proprio le ripetute violenze, come riporta la stampa locale, a costringere la donna ad allontanarsi e a fuggire da casa.
Victoria, originaria del Salvador, ma residente in Messico da due anni con un visto umanitario, in quanto rifugiata, è morta sabato 26 marzo a Tulum, nello Yucatan, durante un fermo da parte della polizia locale. La donna sarebbe stata in stato di ebbrezza e gli agenti sono intervenuti per ubriachezza molesta e disturbo della quiete pubblica. La donna è stata però arrestata e immobilizzata da diversi agenti che hanno agito con violenza e le hanno causato lesioni tanto gravi da ucciderla.
Victoria non sembra avesse precedenti penali, solo una vita molto sfortunata. La donna aveva denunciato il compagno per abusi settimane fa, ma nessuno aveva fatto nulla, poi aveva portato una delle figlie in un ostello per cercare di proteggerla dall'aggressore, ma dell'altra figlia non si sa nulla. Probabilmente potrebbe essere fuggita per mettersi al sicuro e potrebbe non essere al corrente di quanto accaduto alla mamma.
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