-Redazione- La riforma della giustizia continua a far discutere, con l'Associazione Nazionale dei Magistrati che proprio non ci sta a farsi dipingere come vorrebbe Renzi.
"Le riforme, lontane da quella rivoluzione che secondo facili slogan dovrebbe restituire alla giustizia piena efficienza e decoro, si uniscono a dichiarazioni che associano i ritardi della giustizia a una presunta scarsa produttività dei magistrati", afferma infatti il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli. Queste sono "dichiarazioni offensive e si affiancano ai molti luoghi comuni sulla nostra presunta inefficienza e irresponsabilità". Non solo: "sono veri e propri falsi smentiti dai dati statistici"
"I dati, che evidenziano la serietà e la severità, talvolta anche eccessiva, del nostro sistema disciplinare collocano la produttività della magistratura italiana ai livelli massimi in Europa, con oltre 2 milioni 800 mila cause civile con oltre 1 milione 200 mila procedimenti penali esauriti in un solo anno", ha proseguito Sabelli. Soltanto «l’impegno straordinario dei magistrati e del personale di cancelleria ha consentito di consolidare la tendenza verso una lenta ma progressiva riduzione e delle pendenze nel settore civile e del lavoro"
"Assistiamo da tempo a interventi che in modo asistematico e spesso incoerente eccedono i confini della semplice riforma tecnica", ha aggiunto ancora, riferendosi, per esempio, alle "inutili provocazioni" e al "ritornello ripetuto fino all’altro ieri, che l’Anm avrebbe protestato contro il tetto stipendiale massimo e avrebbe considerato la riduzione delle ferie alla stregua di un attentato alla democrazia: favole che non diventano più vere solo perché raccontare più spesso".
In questo modo, secondo il presidente, si "rischia di retrocedere, a piccoli passi, in una progressiva erosione del ruolo della giurisdizione, con riforme condotte in assenza di un progetto organico con strumenti normativi impropri e con soluzioni inefficaci, accompagnate da slogan che ne dissimulano l’inutilità. Eppure", evidenzia, "non mancherebbero i segnali positivi»"
Il dibattito, inoltre, "si immiserisce in polemiche deprimenti su ferie e sospensione feriale dei termini e sulla presunta chiusura estiva dei tribunali; un dibattito purtroppo generato da una norma suggerita da esigenze di propaganda e da cedimenti di sapore demagogico piuttosto che da realtà volontà di riforma".
La posizione di Sabelli è condivisa, ovviamente, dal segretario generale dell'Anm, Maurizio Carbone che, a margine della riunione del Comitato direttivo generale, ha accusato la politica di essere "in vacanza da tempo" sui temi della giustizia. La riforma di Renzi, aggiunge, "non è rivoluzionaria, non mette mano a modifiche richieste da tempo. Il decreto legge doveva abolire le leggi ad personam, come quella sulla prescrizione e il falso in bilancio, che l’Ue e l’Anm chiedono da tempo". Invece, conclude, restano "solo slogan che nascondo l’inefficienza delle riforme e attribuiscono alla magistratura la responsabilità".
http://www.articolotre.com/2014/10/riforma-giustizia-lanm-si-ribella-a-renzi-basta-con-le-favole-su-ferie-e-stipendi/
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