M5s Raggi: in risposta all’assessore Cattoi sull’abolizione della quota nido per il terzo figlio, richiamo alla Costituzione ed all’equità contributiva.
SenzaBarcode intervistò l’assessore Alessandra Cattoi(*) proprio sul tema quota nido terzo figlio….
Oggi l’Assessore Cattoi al Corriere della Sera dichiara sull’abolizione della quota nido per il terzo figlio: “a prescindere dal reddito, è un principio di equità contributiva e non una volontà di danneggiare le famiglie numerose…”.
Ebbene, ricordiamo all’assessore di sinistra, evidentemente non molto preparata sul punto, che se l’equità contributiva si fonda sull’art. 53 della Costituzione in base al quale tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva, l’Amministrazione deve tenere in considerazione quanto stabilito anche dall’art. 31 della Carta Fondamentale che sancisce l’obbligo per la stessa Amministrazione di agevolare “con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”.
Il M5S è stato favorevole all’abolizione generalizzata dell’esenzione, proprio in ragione dell’equità contributiva richiamata dalla Cattoi, ma ha chiesto, evidentemente senza risultato, che fosse mantenuta (ed anzi aumentata) la soglia di esenzione proprio per agevolare quelle famiglie numerose che oggi, schiacciate dal peso di una tassazione sempre escrescente, non riescono ad arrivare neanche alla terza settimana. Ad aggravare questa situazione, ricordiamo che l’aumento di tutte le tariffe che riguadagno la scuola sono intervenute dopo la preiscrizione dei bambini, ossia quando le famiglie avevano già deciso in base alle tariffe previgenti.
Noi continueremo a batterci per la sospensione di questi aumenti e per la reintroduzione dell’esenzione per le fasce meno abbienti, nel frattempo, qualcuno spieghi alla Cattoi, il significato della parola “equità”, visto che per questa equità, le famiglie stanno morendo.
Scritto da SenzaBarcode Redazione il ott 9 2014.
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(*)Alessandra Cattoi, assessore alla scuola Roma Capitale
Molti scontenti, dentro e fuori dal Campidoglio, per la proposta dell’assessore alla scuola Alessandra Cattoi. Molta anche la confusione sul programma ancora non approvato dal consiglio comunale.
Sono quasi le 19 quando l’assessore Alessandra Cattoi manda un sms per informarci che ha concluso il suo impegno al Consiglio e può rilasciare l’intervista. Nella stessa giornata abbiamo incontrato Valentina Grippo sempre sullo stesso tema e, pochi istanti prima di incontrare la Cattoi, eravamo con Caterina Fida, dell’Unione Sindacati di Base – USB – ancora a parlare di riforme per gli asili nido.
La tensione è alta, la riforma dell’assessore non piace e le agitazioni sono profonde. Cerchiamo di avere un quadro definitivamente chiaro. La proposta dell’assessore Cattoi è stata avanzata alla città nel tentativo di migliorare una situazione grave e insostenibile.La grande richiesta da parte dei romani di usufruire del servizio nido, la poca disponibilità da parte di caput mundi di soddisfarla. Il bilancio è in rosso, le gestioni sono difficili e altri mille rigoli in cui si perde la burocrazia, vi restano incagliate educatrici, politica, madri, genitori e bambini – non ultimi – tutti a fare i conti con le cose che non funzionano.
Per Alessandra Cattoi la proposta è fatta per trattare, i sindacati sono convinti che lei non tratterà. Il risultato è uno scontro che non porta ad alcuna soluzione. In questi giorni sarà presentato il programma 2014/2015 e le proposte partorite dal Campidoglio.
La situazione è grave e Ignazio Marino pare abbia promesso un tavolo dove discutere.
http://www.senzabarcode.it/2014/03/alessandra-cattoi-assessore-alla-scuola-roma-capitale/#sthash.EwVnetYK.dpuf“Io mi rendo conto che sarebbe meglio aprire tutti i nidi, in tutti gli orari sarebbe meglio; ma le condizioni economiche non lo consentono, allora la scelta è: lasciamo tutto uguale tenendo quello che abbiamo così com’è, oppure facciamo uno sforzo di aggiustare dove si può aggiustare e apriamo nuovi servizi? Questa è la proposta che io faccio…”
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