Nel 1968 McCartney portò il brano ad Abbey Road: lo aveva immaginato, per i Beatles, mentre si trovava a casa di Cynthia, separata da Lennon, per consolare il loro piccolo, Julian. Le registrazioni (turbolente) diedero vita, il 26 agosto di quell'anno, a una delle canzoni più famose dei Beatles. Che, per anni, nessuno seppe a chi era dedicata
John Lennon pensava fosse dedicata a lui. La giornalista del Daily Express, Judith Simons, pensava fosse dedicata a lei. E Julian Lennon, il vero destinatario della canzone, scoprì la verità solo vent’anni dopo. Per i Beatles, Hey Jude
non è stata semplicemente una hit dalle molteplici interpretazioni. È
stata uno spartiacque, il canyon che ha probabilmente spaccato in due la
loro storia. Oltre che il singolo più lungo della loro carriera
discografica: 7 minuti e 15 secondi di durata.
'Hey Jude', l'omaggio di McCartney a Julian Lennon
L’origine. In un pomeriggio dell’estate del 1968 McCartney era in macchina alla volta di Weybridge: andava da Cynthia, che si era da poco separata da John Lennon, e dal piccolo Julian, che voleva un po’ confortare dopo la traumatica rottura tra i suoi genitori. “Ero rimasto in ottimi rapporto con lui, era un ragazzino adorabile”, raccontò McCartney, “mi ritrovai a canticchiare questa canzone. Il verso che mi girava in testa era “Hey Jules, don’t make it bad”, che poi diventò Jude. Era solo un nome, mi sembrava suonasse meglio”. In un’altra intervista, Paul aggiunse che la scelta era dovuta alla sua necessità di “trovare un nome più country-western”: pare che a ispirarlo sia stato un personaggio del musical Oklahoma chiamato Jud.
Il successo. Il singolo fu pubblicato il 26 agosto del 1968, con Revolution sul lato B: anche questo fu motivo di contrasto, perché John riteneva che proprio il suo brano meritasse di finire sul lato A per la stretta attualità del tema a lui trattato. Gli altri non erano però d’accordo. Arrivò in testa alla classifica inglese, a quella americana e finì al numero uno in almeno dieci paesi sparsi nel mondo. Ottenne l’Ivor Novello Award per l’enorme numero di copie vendute nel 1968 e fu anche il primo disco pubblicato dall’etichetta dei Beatles, la Apple.
La coda. Durante le registrazioni del brano, tra il 31 luglio e il primo agosto, vennero effettuate delle riprese video. Per rendere il tutto più scenografico vennero invitate 300 comparse, di ogni età e razza. Quando la canzone si avviava al termine, la folla iniziò a stringersi intorno alla band in un caloroso e gioioso abbraccio collettivo. Fu uno degli ultimi momenti in cui i Beatles erano ancora realmente uniti: nel giro di pochi mesi litigi e contrasti distrussero i rapporti. Ma in quel momento erano ancora una famiglia.
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